Hiv, con l’emergenza sanitaria crescono i problemi per i pazienti - QdS

Hiv, con l’emergenza sanitaria crescono i problemi per i pazienti

redazione

Hiv, con l’emergenza sanitaria crescono i problemi per i pazienti

martedì 05 Maggio 2020

Visite rinviate e più difficoltà nell’accesso ai farmaci

ROMA – La pressione a cui l’emergenza Covid sta sottoponendo i centri d’infettivologia e gli operatori medico-sanitari impegnati ha avuto un forte impatto anche su tutti i servizi per la risposta all’Hiv, con visite ed esami rinviati e difficoltà di accesso ai farmaci. Lo affermano le principali associazioni impegnate sul tema in una lettera al ministro Speranza in cui chiedono un incontro urgente sui servizi.

“Gran parte dei centri – scrivono – ha dovuto rinviare le visite mediche delle persone con Hiv in trattamento, ad eccezione delle urgenze, così come gli esami clinici connessi al controllo dell’infezione. Più complicata è divenuta anche la consegna dei farmaci antiretrovirali, che, lo ricordiamo, sono per le persone con Hiv dei farmaci salva-vita. Sospesi o ridotti risultano gran parte dei servizi di prevenzione e diagnosi gestiti sia dai servizi pubblici che dalle Ong: dai test, alle iniziative presso scuole e università, dagli ambulatori PrEP (la Profilassi Pre-esposizione), alle attività di riduzione del danno rivolte alle persone che usano droghe. Stessa sorte hanno subito le attività di diagnosi e prevenzione presso le Key-population: centri per immigrati, sex workers, detenuti e detenute”.

Il rischio, è di compromettere la salute delle persone che convivono con il virus ma, anche, che i livelli di diffusione dell’Hiv possano tornare a crescere, è bene ricordare che per l’Hiv non esistono al momento né vaccini né cure definitive.

“Per questo – concludono – le nostre associazioni, impegnate a vario titolo nel contrasto all’Hiv e nella difesa dei diritti sociali e civili delle persone, lancian oun appello al ministro della Salute e alle competenti autorità regionali chiedendo un incontro urgente sul destino dei servizi per l’Hiv”.

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