Ita Airways, l’erede di Alitalia, è diventata una piccola compagnia con 101 aerei
Per il dodicesimo anno consecutivo Turkish Airlines è entrata nel Guinness World Record per “il maggior numero di Paesi raggiunti da una compagnia aerea”. L’aerolinea turca vola in 120 Paesi del mondo, ben 30 in più della seconda classificata. Sembra una curiosità, ma si tratta di una scelta politica estera ben precisa.
Un volo diretto non è solo un’attività commerciale, ma l’implicito riconoscimento dell’importanza della controparte. In questo modo si crea un legame che può tornare molto utile per ottenere consensi nei contesti internazionali. La Turchia è una media potenza che non dimentica di essere stata un grande impero e continua ad avere nella propria cultura l’aspirazione di una proiezione internazionale. Lo abbiamo visto da ultimo in Siria, dove è riuscita a vincere una sfida iniziata nel 2011, e nei molti interventi in altri conflitti del mondo, tra cui la Libia, l’Armenia e la Somalia.
Il Paese ha fatto della propria compagnia di bandiera un efficace strumento di politica estera e un colosso industriale con 93.000 dipendenti, una flotta di 492 aerei, e soprattutto un utile di 1,3 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2024. Tutto il contrario di quello che è stato fatto in Italia dove Ita Airways, l’erede di Alitalia, è diventata una piccola compagnia con 101 aerei e circa 4.400 dipendenti. Viste le dimensioni, inoltre, riuscirà a portare a Roma solo una piccolissima parte dei 30 milioni di pellegrini attesi per il giubileo nel 2025.
Alitalia aveva svolto per decenni lo stesso ruolo di Turkish Airlines, portando l’Italia nel mondo. La crisi del settore iniziata con la “deregulation” degli anni Ottanta non è mai stata superata e ogni occasione che si è presentata è stata sprecata per miopia politica. Ita Airways sarà presto ceduta alla tedesca Lufthansa e dopo aver sopportato per anni ingenti perdite ci ritroviamo senza una compagnia aerea in grado di operare in modo economicamente sostenibile, né di svolgere un ruolo di ambasciatore dell’Italia nel mondo.