Incidente Catania, l'idea: sottopasso pedonale in circonvallazione

L’incidente alla circonvallazione di Catania, è polemica: “Siamo un organismo malato”

L’incidente alla circonvallazione di Catania, è polemica: “Siamo un organismo malato”

Marianna Strano  |
giovedì 09 Novembre 2023

L'ex assessore Luigi Bosco propone la realizzazione di un sottopasso pedonale, Legambiente di rivoluzionare la città con la mobilità: il dibattito dopo la tragedia alla circonvallazione di Catania.

L’incidente alla circonvallazione di Catania, costato la vita alla 18enne Chiara Adorno, continua a generare polemiche e dibattiti sulla sicurezza stradale e dall’ex assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Bosco, arriva una proposta: la realizzazione di un sottopasso stradale per garantire ai pedoni un luogo dove passare senza il timore di essere investiti.

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Circonvallazione di Catania, la proposta del sottopasso

In un post su Facebook, l’ex assessore commenta: “La notizia della tragica fine di una giovane studentessa, appena diciottenne, iscritta con tante belle speranze al primo anno di Biologia, travolta sulle strisce pedonali sulla circonvallazione, nei pressi della cittadella universitaria, ha riempito di dolore molti di noi”.

“Aldilà delle considerazioni sull’imbarbarimento di una consistente parte della nostra popolazione, ritengo di potere suggerire la realizzazione di un sottopasso stradale, in corrispondenza dell’uscita pedonale sulla circonvallazione. Tale sottopasso è di non complessa realizzazione (occorre infatti solo la creazione di una struttura scatolare, previa asportazione di un rilevato stradale, presumibilmente privo di impianti, in quanto costruito in un secondo momento rispetto alla impostazione originaria del piano di scorrimento della circonvallazione) e consente un collegamento semplice con via Fleming”.

“Non occorre realizzare gradini o rampe per l’accesso. Rimarrebbe scoperto solo l’attraversamento della bretella di collegamento tra via Fleming e la circonvallazione”, conclude Bosco. Una richiesta simile anche a quella degli studenti colleghi di Chiara, che hanno scritto una lettera aperta al sindaco di Catania Enrico Trantino e al rettore dell’Università Francesco Priolo per trovare una soluzione al problema della “strada della morte”, già costata la vita a un altro studente nel 2017.

I pericoli della circonvallazione, la petizione su Charge.org

Su Charge.org anche gli studenti e i cittadini chiedono giustizia per Chiara Adorno. La petizione per la realizzazione di un semaforo pedonale o di un sovrapassaggio di fronte alla Cittadella di Catania ha raccolto nel giro di appena 24 ore più di 10mila firme.

“A Catania, e in generale in Italia, è tradizione agire dopo i disastri, e non prima, per prevenire. Qualche anno fa sono state realizzate delle strisce pedonali in quel punto, precisamente di fronte all’entrata della Cittadella Universitaria, per attraversare una strada a scorrimento che era già stata luogo di numerosi incidenti, ma qual è l’utilità se non c’è un semaforo pedonale? Chiunque abbia attraversato su quelle stesse strisce come faccio io ogni giorno sa bene che è un continuo slalom tra auto in corsa che non accennano a fermarsi e motorini che sorpassano quelle poche auto che si fermano. E questo pericolo si amplifica la sera, quando tutti gli studenti finiscono le lezioni”, si legge nel testo della raccolta firme.

“Mi appello a tutti gli studenti e agli ex-studenti dell’Università di Catania, anche se hanno sede altrove, di firmare questa petizione per richiedere, anzi esigere, la realizzazione di un sovrapassaggio, o perlomeno di un semaforo pedonale, per tutelare tutti i ragazzi che rischiano la vita ogni giorno attraversando delle strisce pedonali mortali, gli stessi ragazzi che vengono elogiati dal comune di Catania che li definisce ‘il futuro’ ma che poi non li tutela in alcun modo e realizza opere scadenti e sbrigative. Pretendiamo un intervento immediato, e facciamo sì che questo disastro abbia almeno uno scopo”. 

Il commento di Legambiente

Sulla possibilità di realizzare un sottopasso pedonale alla circonvallazione di Catania, dopo la tragedia di martedì sera, si è espressa anche Legambiente. L’idea, però, è quella di una soluzione più ampia e più a lungo termine che curi una grave malattia che affligge Catania come l’intera Sicilia: l’assenza della cultura della mobilità sostenibile, sicura e attenta. Oltre all’inciviltà e al mancato rispetto delle norme del Codice della Strada che, purtroppo, sono una costante in molti casi (anche se, sul caso dell’incidente della circonvallazione di Catania – è bene precisarlo – saranno le indagini a individuare responsabilità e dinamica esatta dei fatti).

In una nota, rilanciata sui social, l’associazione scrive: “È utile, certamente. Ma non si può riempire la città di ponti pedonali. E si può morire alla circonvallazione, ma anche al Lungomare o sulla tangenziale o in tantissime altre strade urbane. Piuttosto si lavori sulla mobilità sostenibile in tutta la città. Piste ciclabili, Zone trenta, Ztl, implementazione dei mezzi pubblici, BRT, aumento delle corsie preferenziali dei bus, interconnessione fra mezzi pubblici, abbonamenti integrati, bike sharing, car sharing, restringimento di tutte le carreggiate delle strade urbane, aumento del pedaggio per il parcheggio delle auto, strade scolastiche ecc…ecc… La ricetta è: scoraggiare l’uso dell’automobile e incoraggiare quella del mezzo pubblico”.

“Perché la città è come un organismo complesso e unico allo stesso tempo. Non si può intervenire su una parte di esso se si vogliono ottenere risultati efficaci. La nostra città è come un organismo malato. (…). L’unica cura seria è quella che parte dalla considerazione dell’organismo nel suo complesso (…). Il risultato sarà assicurato: meno incidentalità stradale. E, udite udite, più EFFICIENZA negli spostamenti”.

La tragedia

Quanto accaduto alla circonvallazione di Catania ha sconvolto tutti, compreso il primo cittadino Trantino, che in un post di cordoglio ha scritto: “Adesso è il tempo del silenzio. Ma chi guida una città ha il dovere di capire come evitare che accada di nuovo“.

Secondo una prima ricostruzione, la giovane Chiara sarebbe stata travolta prima da uno scooter e poi da un’auto mentre attraversava sulle strisce pedonali nei pressi della Cittadella Universitaria. Con lei c’era il fidanzato, rimasto ferito. Una tragedia forse evitabile, sulla quale è in corso un’indagine per omicidio stradale ma anche un dibattito volto a trasformare quel pericolosissimo tratto della circonvallazione in un’area percorribile da studenti e pedoni senza rischiare la vita.

Fonte foto: Facebook – Luigi Bosco

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