Scia di incidenti mortali in Sicilia: "Prevenzione e certezza della pena"

Incidenti mortali, scia di sangue sulle strade siciliane. Aifvs: “Servono prevenzione e certezza della pena”

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Incidenti mortali, scia di sangue sulle strade siciliane. Aifvs: “Servono prevenzione e certezza della pena”

Lina Bruno  |
lunedì 20 Giugno 2022

Quello appena trascorso è stato un weekend "di sangue" sulle strade siciliane. Sono tante le tragedie che riaccendono il dibattito sulla prevenzione e sulla pena in caso di omicidio stradale.

In Sicilia, purtroppo è sempre più evidente, si continua a morire sulle strade. Con una lunga serie di incidenti mortali registrati da gennaio a ora (uno dei più recenti in via Etnea a Catania lo scorso sabato sera), la prevenzione dei sinistri fatali e la certezza della pena in caso di omicidio stradale sono tematiche di primaria importanza per l’isola.

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, socio fondatore e presidente dal 2001 dell’Associazione italiana familiari vittime della strada, intende dedicare – nella programmazione delle iniziative di sensibilizzazione al tema dei prossimi mesi – particolare attenzione alla Sicilia.

Incidenti mortali, omicidio stradale e sensibilizzazione: iniziative dell’Aifvs in Sicilia

L’Aifvs lo scorso maggio ha organizzato a Messina una manifestazione nazionale, svolta in contemporanea con Roma, per ricordare le vittime della strada ed evidenziare lacune e inadempienze nel percorso verso quell’obiettivo zero morti sulle strade previsto dai programmi d’azione europei.

È stata anche lanciata una petizione con raccolta di firme che proseguirà fino al 2023 anche online, per chiedere tra l’altro la modifica dell’art. 111 della Costituzione e garantire parità processuale tra vittima e imputato, nonché pienezza dei diritti delle vittime; la garanzia delle cure necessarie per riabilitazione a lungo termine per i disabili permanenti; l’Istituzione sul modello del Dipartimento della Protezione civile di un’Autorità unica interministeriale responsabile della gestione della sicurezza stradale; l’istituzione del collaudatore della sicurezza stradale per le infrastrutture; il potenziamento dei controlli; una rubrica fissa televisiva sui temi dell’incidentalità e per informare sul Piano Nazionale della sicurezza stradale.

In un’intervista per QdS, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni risponde a domande sulla sensibilizzazione al tema degli omicidi stradali e della prevenzione per evitare incidenti mortali.

Zero morti in incidenti stradali entro il 2030: una scommessa azzardata?

“La missione dell’Aifvs è fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti, concentriamo la nostra attenzione nei territori per raggiungere – nelle città dove c’è una sede dell’associazione – l’obiettivo zero vittime entro il 2030, anticipando l’obiettivo europeo che è previsto nel 2050 attraverso buone pratiche di educazione stradale“.

“È la sfida dell’Aifvs che richiede il coinvolgimento della società civile e sinergie tra istituzioni pubbliche e privato sociale, a cui si lega l’iniziativa nazionale della raccolta firme sui temi della prevenzione e della giustizia”.

Incidenti mortali, quali interventi potrebbero essere utili?

“È necessario puntare sulla prevenzione, sull’informazione, la formazione, il coordinamento tra le istituzioni. Inoltre, ci vuole un maggiore controllo sulle infrastrutture e su chi viola le norme. Tutti questi aspetti sono deficitari, la prevenzione non è una priorità per lo Stato”.

“Se i dati sugli incidenti mortali sono in aumento è evidente che c’è una responsabilità delle Istituzioni e un crollo dell’interesse verso queste tematiche. Il silenzio fa cadere nell’oblio i problemi. Avevamo fatto richiesta alla Rai e al Ministero delle Infrastrutture di una trasmissione televisiva sul tema della strage stradale, una rubrica nella fascia di maggiore ascolto magari dopo il Tg che mettesse in evidenza cosa succede sulle strade, quali sono le cause e cosa sta facendo lo Stato. Non mi hanno neppure risposto. Ma non ci arrendiamo”.

Un impegno particolare in Sicilia… Di cosa si tratta?

Come già accennato, in Sicilia gli incidenti mortali sono sempre più numerosi. In particolare le stragi del sabato sera continuano a essere una delle principali cause di morte dei giovani sull’isola. Parlando dell’impegno a favore della prevenzione dei sinistri fatali nell’isola, il presidente dell’Associazione italiana familiari vittime della strada dichiara:

“Faremo una comunicazione a tutti i Prefetti perché ci siano più controlli sulle strade, nei luoghi della movida in particolare e nelle piazze dove si organizzano eventi che in estate sono sempre numerosi”.

“Sollecitiamo particolare vigilanza nelle manifestazioni programmate dove si incentiva l’uso di alcol. Coinvolgeremo nelle prossime iniziative anche il Governo regionale. Vogliamo poi rafforzare la nostra presenza sui territori, i problemi che affliggono le nostre città ci appartengono, non dobbiamo delegare ma assumere una consapevolezza diversa attraverso comitati di cittadinanza attiva. La prevenzione è una responsabilità condivisa ci devono essere sinergie tra il pubblico e il provato sociale. Prefettura, sindaci,  polizia stradale e municipale, carabinieri, scuole, titolari di discoteche tutti devono collaborare per raggiungere l’obiettivo di zero morti sulle strade”. 

Lina Bruno

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