Dopo il 23 giugno l'Università di Catania avrà il suo nuovo rettore o la sua prima rettrice. I candidati si confrontano sui loro progetti per l'Ateneo.
Un incontro partecipato dai rappresentanti degli studenti, ma segnato da una scarsa presenza di pubblico, ha riunito al Monastero dei Benedettini – per l’ultima volta prima del voto – i quattro candidati alla carica di rettore dell’Università di Catania.
Al centro del confronto le proposte per gli iscritti Unict.
Incontro tra i candidati rettore all’Università di Catania, parla Veroux: “Accompagnare meglio gli studenti”
Il professor Pierfrancesco Veroux ha richiamato l’attenzione su uno squilibrio evidente tra il numero di immatricolati e gli studenti che proseguono regolarmente il percorso: “Abbiamo avuto un aumento degli immatricolati, passati da 2500 a 8000, ma solo 3000 riescono a iscriversi al secondo anno. Il passaggio dalla scuola all’università è vissuto in modo traumatico: dobbiamo intercettare la vocazione dei giovani e accompagnarli meglio”.
Veroux ha proposto un potenziamento del centro di ascolto e dei servizi del CInAP, sottolineando anche i dati sulla contribuzione studentesca: “Su 40mila iscritti, oltre 16mila non pagano tasse. Più del 40% è esente, un segno della sensibilità dell’ateneo”.
Nicotra: “Studenti di serie A e di serie B: rimuovere gli ostacoli”
La professoressa Ida Nicotra ha messo al centro del suo intervento la persona, criticando una disuguaglianza interna all’ateneo. “Accade che ci siano studenti di serie A e studenti di serie B. Voglio rivolgermi a tutti, non solo alle associazioni studentesche, rimuovere gli ostacoli è un dovere”.
Per Nicotra, la didattica in presenza è “fondamentale” e l’università deve essere anche “integrazione, costruzione di un metodo critico”. Ha inoltre segnalato la necessità di potenziare le risorse umane del CInAP e dare maggiore attenzione alle sedi distaccate.
Tra le proposte anche una riflessione sull’intelligenza artificiale e l’evoluzione della formazione: “Serve inglobare l’IA con metodo critico”
Baglio: “Esperienze all’estero e più servizi per gli studenti”
Per il professor Salvatore Baglio l’università deve spingere a guardare oltre: “Serve indirizzare gli studenti rispetto a ciò che c’è dopo l’università, con interazione vera con gli stakeholders e lo sviluppo delle soft skills“. Il docente parlato di mobilità elettrica, accesso facilitato alle aule studio, completamento dei lavori strutturali e maggiore fruizione degli spazi. Sui servizi, ha sottolineato l’importanza della student card dematerializzata e l’attenzione verso studenti con figli: “Quel che l’università può fare, lo deve fare”.
Foti: “All’Università serve più qualità, non rincorrere i numeri”
Unico a lamentare pubblicamente l’oggettiva scarsa affluenza di studenti all’incontro è stato il professore Enrico Foti – “le attività didattiche non sono state sospese” ha fatto notare. Foti ha proposto un premio di studio per i nuovi immatricolati pari all’importo delle tasse, rendendo così il primo anno “di fatto gratuito”. “Dobbiamo dimenticare i numeri e tornare alla qualità. Palermo è un mega ateneo, noi siamo semplicemente grandi – ha detto, richiamando anche il modello americano – Harvard ha una no-tax area che arriva a 200mila dollari”.
Puntuali le domande degli studenti che hanno presentato ai candidati rettore tutte le problematiche dell’anno accademico, quello strutturali e lamentato in particolare la prospettiva della riduzione del numero di appelli. Dopo il 23 giugno l’Università di Catania avrà il suo nuovo rettore o la sua prima rettrice per il prossimo sessennio 2025-2031.
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