La pandemia non ha fermato in Sicilia la crescita degli agriturismi - QdS

La pandemia non ha fermato in Sicilia la crescita degli agriturismi

Michele Giuliano

La pandemia non ha fermato in Sicilia la crescita degli agriturismi

venerdì 13 Maggio 2022

Nell’anno del Covid le aziende agrituristiche in Sicilia sono passate da 769 a 826 (+7,4%). Bolzano al primo posto per l’offerta di attività escursionistiche, l’Isola in testa per il maneggio

PALERMO – Mettere insieme la bellezza della natura, la tradizione agricola profondamente radicata nella storia del territorio e la bontà dei prodotti. Questo è quello che fanno gli agriturismi, una attività che in Sicilia continua ad essere fiorente, sia nei numeri che nella qualità del servizio offerto. Nel 2020, secondo i dati resi noti dall’Istat, le aziende agrituristiche in Sicilia sono 826, contro le 769 del 2019.

Le aziende agrituristiche in Sicilia sono 826

Una crescita che si traduce in un aumento del 7,4%, un exploit che non si è registrato in nessun’altra regione italiana, triplicando ampiamente il valore della media italiana che si ferma al 2%. In buona parte di queste aziende siciliane, oltretutto, si propone, oltre alla ristorazione e alle degustazioni, anche l’alloggio: sono 776 le aziende nelle quali si possono trascorrere giorni e notti piacevoli all’insegna della vicinanza con la natura, con ben 12.903 posti disponibili su tutto il territorio regionale.

Delle 776 aziende, 274 offrono solo pernottamento, 219 anche la prima colazione, 247 la mezza pensione e solo 149 la pensione completa. Se si guarda agli agriturismi siciliani dal punto di vista della ristorazione, i posti a sedere disponibili sono poco più di 26 mila posti a sedere in 540 aziende, che nella stragrande maggioranza dei casi si occupano anche di altre attività: sono appena 5 le aziende, infatti, su 540 totali, che fanno soltanto ristorazione. Anche la componente della degustazione dei prodotti tipici della proprietà è praticamente sempre abbinata ad altre attività: su 470 aziende che se ne occupano, solo una lo fa in via esclusiva.

Più ampia la proposta di altre attività: 241 imprese offrono la possibilità di praticare l’equitazione, 541 l’escursionismo, 149 le osservazioni naturalistiche, 101 il trekking, 118 mountain bike; 151 sono le fattorie didattiche, mentre in 204 permettono di partecipare a corsi di vario tipo legati alle attività della fattoria. Una proposta ampia e variegata, che permette un po’ a tutti di trovare la propria “vacanza perfetta”.

Se allarghiamo lo sguardo a livello nazionale la distribuzione regionale delle attività conferma la situazione del 2019, con Bolzano al primo posto per l’offerta di attività escursionistica, l’Umbria per le attività di trekking, mountain bike e gli sport in generale, e la Sicilia per il maneggio. Piemonte e Lombardia sono le regioni con il maggior numero di fattorie didattiche, che ne contano entrambe 255, seguite dal Veneto, in cui ne troviamo 200.

La degustazione continua a rappresentare un servizio su cui investire

Nel 2020 la degustazione continua a rappresentare un servizio su cui investire. Nell’ultimo biennio, infatti, gli agriturismi con degustazione segnano una crescita del 7,6%, attestandosi a 6.414 unità ovvero il 25,6% del complesso degli agriturismi presenti a livello nazionale (24,2% nel 2019). Questa attività si conferma maggiormente diffusa tra gli agriturismi del centro Italia (40,1% del totale), in particolare in Toscana dove è presente quasi un quarto della quota nazionale (24,6%). Nel Nord-ovest la regione con il maggior numero di agriturismi con degustazione è il Piemonte (11,6% del totale nazionale) e nel Nord-est il Veneto (10,5%). Nel Mezzogiorno è localizzato il 26,5% degli agriturismi nazionali con degustazione, in particolare in Sicilia (7,3%) e in Puglia (7%).

Il 73,2% delle aziende unisce la ristorazione all’alloggio, in particolare nel centro (85,3%) e nelle Isole (85,9%). Nel centro, sono soprattutto la Toscana (88,1% delle corrispondenti aziende) e l’Umbria per la totalità delle proprie aziende, ad adottare questa strategia operativa, mentre nelle Isole primeggia la Sicilia (95,2%).

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