La scoperta di Cerere Ferdinandea - QdS

La scoperta di Cerere Ferdinandea

redazione

La scoperta di Cerere Ferdinandea

giovedì 08 Luglio 2021

Voglio parlarvi della scoperta nel 1801 del grande asteroide che si trova tra Marte e Saturno

di Maria Lombardo

Uno storico professionista è tenuto a raccontare tutto sia le sconfitte che le vittorie di un Regno.
Quest’oggi voglio parlarvi della scoperta di Cerere Ferdinandea nel 1801 nell’orbita del sole, tra Marte e Saturno c’è un grande asteroide, Cerere.

E’ un pianeta nano che è stato individuato anche dalla sonda Dawn della NASA, che ha ipotizzato a seguito di nuove analisi scientifiche una possibile presenza di acqua nell’asteroide.
C’è già una storia per Cerere che risale proprio all’800 poche conoscenze ma questa scoperta fece davvero scalpore.
Fu una scoperta di Giuseppe Piazzi proprio dall’Osservatorio Astronomico di Palermo voluto da Ferdinando I.

Osservatorio dotato dei migliori attrezzi proprio con l’intento di farlo competere con l’Europa.
Si portò fino in Inghilterra per vedere le novità “Cerchio di Ramsden”, un prezioso strumento astronomico unico al mondo realizzato tra il gennaio del 1788 e l’agosto del 1789.

Se non fosse stato per l’amore per questa disciplina del Piazzi giunse in Sicilia dalla Valtellina l’attrezzatura e non rimase una cattedrale nel deserto.
Grazie alle nuove attrezzature e soprattutto al “Cerchio di Ramsden”, Giuseppe Piazzi riuscì nel 1801 a scoprire ed identificare il primo asteroide che chiamò Cerere Ferdinandea in onore del mito di Cerere ambientato proprio in Sicilia, e del re Ferdinando.

Lo scienziato stesso scrisse: “Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all’Osservatorio Reale di Palermo – Palermo 1801. Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne’ vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell’anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell’Abate La Caille”.

E poi ancora: “Vidi pertanto che era essa preceduta da un’altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l’osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell’ottava classe rispetto alla loro grandezza”.

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