Piazza gremita con migliaia di persone per l’estremo saluto a Sara Campanella nella sua Misilmeri. Cerimonia di esequie officiata dall’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice.
“Siamo qui, sconvolti, senza parole, dinanzi al corpo di Sara. Un corpo martoriato, sacrificato, vita che ci è stata rubata. Perché? Ancora una volta risuona un grido: perché? Perché questo strazio indicibile?”. Così, con queste parole colme di dolore ed emozione, monsignor Corrado Lorefice inizia la cerimonia di estremo saluto a Sara Campanella nella Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Misilmeri.
Il paese, in cui tutti si conoscono o quasi, si è stretto intorno al feretro di Sara e alla sua famiglia. Migliaia in Piazza Comitato 1860, in lacrime, con un dolore incolmabile strozzato fino a momenti di necessario intervento del servizio di sicurezza sanitaria. Qualcuno si sente male, un mancamento. Qualcun altro viene portato via con una barella perché sul momento non si riesce a far riprendere i sensi.
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I funerali di Sara Campanella a Misilmeri
Delle centinaia di palloncini bianchi che attendono la fine della cerimonia funebre qualcuno vola via anzitempo, con la vita della ventiduenne strappata da un ragazzo di sei anni più grande che non comprendeva Sara, non comprendeva i sentimenti e non ha compreso la vita, strappandone una con estrema violenza. Una vita che si amava e voleva vivere. Tutto intorno alla piazza, in tutto il paese, la frase che Sara Campanella aveva affidato al social media diventa una massima che adesso lascia agli altri. Alle altre ragazze come lei ed a quelle che cresceranno e compiranno più dei suoi 22 anni: “Mi amo troppo per stare con chiunque”.
Una comunità in lutto
I momenti più dolorosi sono stati quelli in cui Sara Campanella ha vissuto ancora nelle parole dei suoi amici, dei suoi amici e colleghi di Università, di suo cugino Antonio. Parole che hanno descritto Sara come una ragazza piena di vita, che la vita la amava intensamente, ma che si amava troppo per stare con chiunque. Ma questo il suo carnefice non lo ha compreso. Non lo ha accettato. La cerimonia è stata vista e ascoltata in religioso silenzio dalla piazza mediante un maxi schermo e un impianto di diffusione audio. In chiesa soltanto la famiglia, i parenti, gli amici, le autorità.
Autorità presenti
Hanno partecipato ai funerali di Sara Campanella anche molte fasce tricolore. I sindaci dell’hinterland palermitano erano li, in chiesa. Anche l’agenda del presidente della Regione Siciliana è stata annullata. Renato Schifani è arrivato prima dell’inizio della cerimonia ed è andato via al seguito del feretro diretto al cimitero per la sepoltura. Ha atteso in piazza, tra la folla, l’uscita di quella bara bianca con il corpo martoriato di Sara Campanella che il paese ha accompagnato con applausi e cori che inneggiavano “Sara vive!” ma che avevano il tono di uno straziante sfogo di dolore. Sara vive, nei ricordi e nei sentimenti di chi l’ha amata davvero. Ma Sara non c’è più, perché qualcuno non comprendeva che si amava troppo per stare con chiunque.
FOTO E VIDEO DI MAURO SEMINARA