Tra i vari dettagli della maxi inchiesta sugli appalti truccati in Sicilia che ha visto la procura di Palermo chiedere gli arresti domiciliari per 18 persone con tanti nomi eccellenti, figurano anche somme di denaro fatte avere da un imprenditore al direttore generale del Consorzio di bonifica occidentale della Regione Siciliana, ossia a Giuseppe Tomasino.
Secondo l’accusa, l’imprenditore Alessandro Vetro (anche lui tra gli indagati di questa inchiesta), procuratore speciale della S.M. S.R.L. e amministratore unico della M.G.V. Costruzioni S.r.l., avrebbe consegnato, in almeno un’occasione, soldi a Cuffaro e Pace perché li dessero a Tomasino, così cercando di aggiudicarsi gli appalti che l’ente avrebbe bandito.
Tomasino, dunque, avrebbe favorito le imprese segnalate dall’associazione a delinquere capeggiata, secondo l’accusa, da Cuffaro.
Pace si autosospende da commissione Antimafia all’Ars
Intanto, il capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace esprime fiducia nella magistratura e si autosospende dalla commissione antimafia.
Queste le sue parole: “Mi è stata formalmente notificata, nel primo pomeriggio di oggi, un’informazione di garanzia in merito a un’indagine della procura di Palermo. Nel dichiarare ogni estraneità rispetto ai fatti contestati, esprimo piena fiducia nel lavoro della magistratura. Ritengo doveroso, in attesa di chiarire completamente ogni addebito oggetto di indagine, comunicare l’autosospensione in via cautelativa dalla Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia di cui sono componente”.
I nomi degli indagati
Questo l’elenco completo degli indagati: Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Roberto Colletti, Salvatore Cuffaro, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Carmelo Pace, Vito Raso, Francesco Saverio Romano, Paolo Emilio Russo, Giovanni Tomasino, Alessandro Vetro.
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