Medicina di precisione contro i melanoma, la ricerca continua a compiere nuovi passi - QdS

Medicina di precisione contro i melanoma, la ricerca continua a compiere nuovi passi

redazione

Medicina di precisione contro i melanoma, la ricerca continua a compiere nuovi passi

mercoledì 08 Gennaio 2020

Diagnosi precoce e innovazioni in campo farmaceutico hanno consentito di riscrivere la storia di questa malattia

in collaborazione con ITALPRESS

MILANO – La medicina di precisione diventa sempre più una realtà nella cura del melanoma. I farmaci che devono la loro efficacia alla capacità di colpire un bersaglio specifico, già utilizzati nel trattamento dei pazienti che hanno sviluppato metastasi, hanno dimostrato di poter essere efficaci anche quando somministrati prima che la malattia si ripresenti.

La combinazione Dabrafenib+Trametinib è infatti oggi disponibile come trattamento adiuvante nei pazienti con melanoma al terzo stadio, ovvero ad alto rischio, positivi per la mutazione Braf dopo la completa resezione chirurgica. Nei pazienti che presentano questa variazione del Dna, circa il 50%, la combinazione di Dabrafenib+Trametinib si è dimostrata efficace nel ridurre notevolmente il rischio che il tumore si ripresenti.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di Dabrafenib+Trametinib di Novartis per il trattamento del melanoma adiuvante, riconoscendone l’innovatività piena. Per il melanoma diagnosticato in uno stadio precoce, la chirurgia costituisce il trattamento standard ed è associata a una buona prognosi a lungo termine. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni è del 98% nei pazienti in primo stadio e del 90% nei pazienti in secondo stadio, quando il tumore è presente solo nello strato cutaneo, a qualche millimetro in profondità. Se il tumore invece è progredito ai linfonodi vicini le cose cambiano. I pazienti che, alla diagnosi, presentano malattia al terzo stadio (circa il 15% di tutte le nuove diagnosi di melanoma) sono ad alto rischio di recidiva dopo resezione chirurgica e sono caratterizzati da una prognosi significativamente peggiore.

“La storia dell’evoluzione del melanoma – ha spiegato Paola Queirolo, direttore della Divisione melanoma, sarcoma e tumori rari dell’Istituto europeo di Oncologia di Milano – accompagna quella del progresso scientifico. Oggi, grazie alla diagnosi precoce e ai progressi della ricerca scientifica possiamo dire di aver riscritto la storia di questa malattia. Stiamo vivendo un nuovo capitolo della cura del melanoma, in cui l’avvento della medicina di precisione ha permesso di avere opzioni terapeutiche efficaci anche nella fase adiuvante. Con la combinazione Dabrafenib+Trametinib, dopo la cronicizzazione della malattia nella fase avanzata (quarto stadio), possiamo aumentare la probabilità di guarigione dei pazienti con malattia in fase precoce (terzo stadio) e con mutazione Braf che potenzialmente hanno un maggiore rischio di recidiva”.

“Il trattamento con Dabrafenib e Trametinib – ha aggiunto Michele Del Vecchio, responsabile dell’Oncologia medica melanomi, Dipartimento di Oncologia medica ed Ematologia, Istituto nazionale Tumori di Milano – si è dimostrato efficace perché agisce in maniera selettiva, spegnendo, l’attività continuativa della proteina Braf generata a seguito della mutazione genica, bloccando l’evoluzione del tumore e garantendo un’elevata efficacia e una maggiore aspettativa di vita, nelle fasi più precoci del melanoma, riducendo notevolmente il rischio di recidive. Le precedenti opzioni terapeutiche approvate, avevano un alto livello di tossicità e scarsi vantaggi in termini di sopravvivenza”.

In Italia i casi di melanoma sono in continuo aumento. Nel 2019 ne sono attesi 12.300 in più (6.700 negli uomini e 5.600 nelle donne), con un tasso di crescita tra i più elevati: +3,4% per anno nella popolazione maschile e +2,8% in quella femminile rispetto all’anno precedente. Complessivamente, nel corso della vita si ammala un uomo su 66 e una donna su 85.

“Novartis – ha concluso Luigi Boano, general manager Novartis Oncology – è da sempre impegnata nella ricerca delle soluzioni più innovative per dare delle risposte efficaci ai bisogni insoddisfatti dei pazienti. È quindi per noi fonte di grande orgoglio poter rendere disponibile, anche in Italia, l’unica target therapy in fase adiuvante per questa popolazione di pazienti ad alto rischio. La medicina di precisione è la grande speranza per il futuro e con questa nuova opzione terapeutica riconfermiamo il nostro impegno nel reimmaginare la medicina a beneficio dei pazienti”.

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