Messina, partecipate nel mirino del commissario straordinario - QdS

Messina, partecipate nel mirino del commissario straordinario

Lina Bruno

Messina, partecipate nel mirino del commissario straordinario

sabato 05 Marzo 2022

L’orientamento di Leonardo Santoro è modificare gli Statuti, con un passaggio in Consiglio comunale, per introdurre gli amministratori unici al posto dei Consigli di amministrazione

MESSINA – A poco più di una settimana dal suo insediamento a Palazzo Zanca, il commissario straordinario Leonardo Santoro è entrato nel pieno dell’attività operando anche delle scelte di un certo peso. Tra queste, c’è quella di affidare la direzione generale del Comune a Loredana Carrubba, che è anche segretario generale. Una decisione che ha spiazzato probabilmente qualcuno.

Intanto, nel suo saluto in Aula lunedì scorso, ha voluto precisare che sulle priorità degli atti da trattare non vuole dare orientamenti ma dovrà essere l’Aula a decidere, anche se poi tra le righe ha consigliato di non perdere troppo tempo sul Previsionale, dalla cui approvazione dipendono importanti provvedimenti. Il documento, però, è rimasto bloccato per tutta una serie di pareri che non sono arrivati all’Ufficio di Presidenza e per la mancanza del Piano delle alienazioni, che va allegato. Ritardi che secondo il presidente del Consiglio Claudio Cardile sarebbero da imputare al depotenziamento dei Dipartimenti operato dalla dimissionaria Amministrazione.

Nella seduta di lunedì prossimo però, come risulta dall’Odg, si potrà finalmente avviare la discussione sul Piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare e sul Dup (Documento unico di programmazione) 2022-2024 – Bilancio di previsione finanziario 2022-2024.

Sulla modifica degli statuti delle partecipate e l’introduzione dell’amministratore unico il Consiglio sembra deciso ad andare fino in fondo. Nelle sedute dei giorni scorsi sono state approvate a larga maggioranza le delibere proposte dal Pd che riguardano Atm e Amam, la prossima settimana toccherà a MessinaServizi. Resterà invariata la governance della Messina social city, che è un’azienda speciale, mentre il problema non si pone per la Patrimonio Spa, costituita nel 2019 e messa in liquidazione dal Consiglio a fine dicembre perché non ha prodotto nulla che ne giustifichi l’esistenza (per De Luca è invece “una società che sta facendo un ottimo lavoro, con eccellenti risultati”).

Unici a contestare la decisione su Atm e Amam sono stati i tre consiglieri del gruppo misto, passati a Sicilia Vera e candidati nelle liste di Federico Basile. Nello Pergolizzi in particolare ha parlato di delibere illegittime, di danno erariale e di una procedura che andrebbe a far spendere ulteriori soldi al Comune. Gli Statuti erano stati votati all’atto della costituzione delle società dall’Aula e non erano stati espressi dubbi di sorta, a parte qualche timido tentativo dei consiglieri Pd e M5s, che ora invece sono emersi, supportati anche dai pareri tecnici degli uffici.

Quegli Statuti prevedevano soltanto il Cda, in contrasto con la legge Madia che indica al vertice delle partecipate l’amministratore unico e solo come scelta del socio unico, che è il Comune, supportata da una valida motivazione, il ricorso a un Consiglio di amministrazione.

Per Carmelo Garufi (Filt Cgil) e Michele Barresi (Uiltrasporti), “Atm Spa, se questa sarà la decisione del commissario, può essere, con continuità operativa, gestita da un unico amministratore e anche alla luce della presenza di un direttore generale nominato nelle scorse settimane, nessun rischio vi è per il servizio offerto alla città”.

“Sarebbe un atto di opportunità – hanno sottolineato i rappresentanti sindacali – utile per rasserenare l’ambiente aziendale e a tal fine abbiamo chiesto al commissario del Comune, nella qualità di socio unico, di sospendere in autotutela tutte le procedure interne di selezione di personale finalizzati ad avanzamenti di carriera”.

L’approvazione delle delibere in Consiglio infatti non porta automaticamente ai tagli dei Cda ma dovrà essere Santoro eventualmente a rendere immediatamente attuativo il provvedimento con l’indirizzo dato dal Consiglio.

C’è poi un’altra richiesta per il commissario che viene dall’Aula, in particolare dai consiglieri Pietro La Tona, Antonino Interdonato e Francesca Cacciola di Sicilia futura: quella di invitare le aziende partecipate a non procedere all’emanazione di bandi per nuove procedure concorsuali per le dotazioni organiche. “Ormai mancano pochi mesi – hanno detto – alle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Tali adempimenti potranno essere ripresi a conclusione delle elezioni amministrative”.

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