Messina, sui rifiuti un salto di qualità con lo sviluppo degli impianti - QdS

Messina, sui rifiuti un salto di qualità con lo sviluppo degli impianti

Lina Bruno

Messina, sui rifiuti un salto di qualità con lo sviluppo degli impianti

martedì 04 Ottobre 2022

Il punto con Giuseppe Mondello, direttore generale della Srr Messina provincia, e i piani di crescita legati ai progetti e alle risorse, pari a cento milioni di euro, intercettate a valere sul Pnrr

MESSINA – Oltre cento milioni di euro dal Pnrr per la Srr Messina Provincia destinati la mini impiantistica finalizzata al trattamento dei rifiuti nei 57 Comuni associati. Giuseppe Mondello, direttore generale della Società regolamentazione rifiuti ha spiegato queste novità al QdS parlando della strategia complessiva messa in atto dal 2017, anno del suo insediamento, per migliorare la gestione dei rifiuti, ridurre i costi favorendo il riciclo e l’economia circolare.

La media della raccolta differenziata è al 63,5%

“La media della raccolta differenziata – sottolinea – adesso è del 63,5%. Nel 2020 era del 40%, con 15 Comuni che sono attestati tra il 75% e il 90%. Siamo soddisfatti per il decreto 183 del Mite che ci assegna 102 milioni di euro per cinque progetti presentati a marzo nella linea B del Pnrr, quella per l’ammodernamento dell’impiantistica e per il trattamento dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata. Abbiamo proposto l’adozione di strutture per trattare umido, plastica, carta e cartone e la fornitura di elettrocompostiere per superare i problemi legati al trattamento della frazione organica, stoccaggio e riduzione, limitando i costi di conferimento”.

“Uno dei cinque progetti – aggiunge – per quaranta milioni di euro riguarda un impianto che integra il nascente Polo di Mazzarrà Sant’Andrea. È una nuova sezione dedicata al trattamento e recupero della Frazione organica, con produzione di biometano e biofertilizzanti. Il progetto prevede il trattamento di 60.000 tonnellate l’anno di Forsu e di 21.800 tonnellate l’anno di sfalci di potatura, con recupero e produzione di 14.000 tonnellate l’anno di compost di qualità e di 6.080.000 Smc/anno di biometano che verrà riconsegnato nella rete del gestore Snam”.

Il Pnrr prevede tempistiche stringenti. “A dicembre – conferma Mondello – dobbiamo bandire le gare di appalto per individuare il soggetto che fornisca le strutture ai Comuni: sono piccoli impianti che non necessitano di particolari autorizzazioni”.

Traguardo importante, come accennato, sarà la realizzazione del Polo impiantistico di Mazzarrà Sant’Andrea, attraverso un project financing che prevede un investimento di circa 50 milioni di euro e che consentirà di trattare 180 mila tonnellate annue di rifiuto indifferenziato, oltre l’impianto di compostaggio da ottantamila tonnellate annue e un revamping delle strutture della ex Tirreno Ambiente. “Potrebbero conferire i rifiuti – spiega il direttore generale della Srr – non solo i comuni della Srr Provincia di Messina ma anche quelli delle altre società e da altre province con un risparmio di oltre il 37% sulle spese di trasporto e smaltimento”.

A gennaio 2024 si potrebbe già vedere il nuovo impianto realizzato

Il progetto ha avuto anche l’ultimo parere tecnico che mancava, che impone concomitanti interventi di bonifica nell’area dell’ex discarica di Mazzarrà per i quali sono a disposizione altri dodici milioni di euro: “La bonifica si può avviare appena arriva il finanziamento e dovrebbe concludersi entro un anno, in modo da iniziare a marzo i lavori per il Polo impiantistico. A gennaio 2024 si potrebbe già vedere il nuovo impianto realizzato e la fine dello scempio ambientale creato dalla discarica in decenni di conferimento”.

Altro passo verso l’innovazione si farà a gennaio a Montagnareale, piccolo comune di cinquecento abitanti dove partirà un progetto pilota per la Tarip e mastelli con microchip. Il primo in Sicilia. “È l’unico comune che ha ancora i cassonetti per strada – afferma Mondello – e abbiamo quindi voluto fare il passaggio drastico dal cassonetto alla tariffazione puntuale: sono già stati distribuiti i mastelli, sono codificati e le famiglie verranno dotate di badge per conferire. Il Comune avrà contezza della produzione reale di rifiuti di ogni cittadino, così da impostare la tariffazione puntuale”.

Una modalità che anche centri più grandi potrebbero adottare, anche se finora non è stato ancora fatto. Come evidenzia Mondello, “c’è stato un momento di passaggio dalle Ato alle Srr durato in sostanza sei anni, nel corso dei quali le Amministrazioni sono rimaste appese al nulla. L’Ato non poteva più gestire, le Srr non erano pronte e i Comuni hanno fatto come potevano. Adesso con l’affidamento strutturato e l’aumento della differenziata si può pensare a un salto di qualità, visto anche che l’orientamento normativo europeo ci dice che dobbiamo adottare la tariffazione puntuale già dal 2025. Abbiamo chiesto dei finanziamenti su una misura del Pnrr per estendere la Tarip in tutti i Comuni: sono progetti per tre milioni e mezzo di euro per fornire gli Enti di strumentazione informatica”.

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