Messina, al Torrente Papardo scatta l’allarme discariche - QdS

Messina, al Torrente Papardo scatta l’allarme discariche

Lina Bruno

Messina, al Torrente Papardo scatta l’allarme discariche

giovedì 26 Maggio 2022

Aumentano i rifiuti abbandonati nella zona, una pratica che pare si sia rafforzata con “l’avvio del porta a porta in tutta la città”. Lombardo (Messinaservizi): “Non possiamo far molto”

MESSINA – La scorsa estate un incendio con fumi tossici ha inondato la zona e quest’anno si prospetta la stessa cosa. È quello che temono gli abitanti di Papardo, nella sesta municipalità a Nord della città, che denunciano ancora il degrado lungo gli argini e nell’alveo dell’omonimo torrente. Si è formata in sostanza una discarica abbastanza estesa, con cumuli di rifiuti di qualsiasi tipo, dal sacchetto al suppellettile e il materasso. Viene chiesta da tempo una bonifica ma sembra che non sia semplice risolvere le criticità che si incrociano con i problemi di viabilità con un progetto di copertura del torrente ancora irrealizzato. Eppure dovrebbe essere una priorità, per la sicurezza del territorio, fare una manutenzione costante dei corsi d’acqua tenendoli liberi da qualsiasi cosa possa determinare un’ostruzione durante le piogge.

Più volte chiesto di installare delle telecamere

Dalla sesta municipalità è stato più volte chiesto di installare delle telecamere ma non è stato fatto. La pratica dell’abbandono indiscriminato di rifiuti in questa parte della città pare si sia rafforzata, secondo alcuni residenti, con l’avvio del porta a porta in tutta la città.

“Si criminalizza il porta a porta – precisa al QdS Pippo Lombardo, presidente di Messinaservizi – come se prima non si gettasse nulla nei torrenti, ci vorrebbe un salto di qualità culturale da parte di chi ancora non riesce ad adeguarsi al nuovo sistema; chi abbandona i rifiuti è un criminale, chi lo fa poi nei torrenti è criminale due volte perché mette a rischio la pubblica incolumità oltre che la tutela dell’ambiente”.

Anche Lombardo ha sollecitato i vigili urbani a installare nella zona delle telecamere e comunque ad effettuare un controllo maggiore, ma non ci sono uomini sufficienti per coprire tutto il territorio e nella sezione ambiente pare ci siano solo una decina di agenti. “Non si possono moltiplicare le persone – dice Lombardo – si dovrebbero invece moltiplicare le buone pratiche”.

Ripulire il torrente Papardo non è un’operazione che può fare MessinaServizi

Ripulire l’alveo del torrente come chiarisce Lombardo non è un’operazione che può fare MessinaServizi. “Noi non possiamo fare molto, dentro il torrente non possiamo andare perché non è una nostra competenza né per togliere i rifiuti né per fare la scerbatura. Possiamo pulire lungo gli argini e raccogliere quanto possibile. All’interno deve intervenire il demanio fluviale che dovrebbe mettere anche varchi per vietare l’accesso, dentro il torrente non si dovrebbe transitare”.

Appello ad una maggiore collaborazione dei cittadini

Lombardo poi fa appello ad una maggiore collaborazione. “Sappiamo che non è compito dei cittadini controllare ma basterebbe fare una telefonata anche anonima e segnalare se c’è uno scarico illecito di materiali ma nessuno lo fa, nessuna segnalazione ci è mai arrivata ed è difficile che nessuno veda niente. Gli abbandoni di suppellettili e mobili vengono fatti di solito da ditte non autorizzate e anche chi si affida a questi abusivi per svuotare casa commette un illecito”.

All’interno del torrente non si dovrebbe transitare si è detto ma il Papardo privo di copertura viene utilizzato, di fatto, dai residenti della zona come viabilità per l’accesso alle proprie residenze. Esiste una progettazione della copertura e della regimentazione delle acque e sistemazione della viabilità, ma l’iter realizzativo è ancora lungo e non darà risposte a breve. È quanto emerso nel corso dei lavori della terza commissione consiliare nelle varie riunioni, l’ultima è di marzo.

“Il Torrente Papardo è attenzionato da svariate legislature – ha dichiarato in quella circostanza Matteo Mangraviti presidente della sesta circoscrizione -, ma ogni amministrazione alla fine lascia il problema irrisolto, anzi diventa più grave. Il Torrente Papardo è la seconda Portella Arena della municipalità”.

“Il Papardo è inserito tra i finanziamenti approvati – ha spiegato Antonio Cortese dirigente della Protezione civile – aspettiamo che dalla Regione si dia il via alla gara per trovare l’azienda che faccia le indagini sul territorio. Non si sa quando saranno fatti i lavori, prima bisogna fare le indagini e vedere cosa si trova nel sottosuolo. Dopo si procederà alla progettazione esecutiva. Mentre dal campo di rugby in giù non c’è nulla, solo uno studio di fattibilità ma è fermo perché nessun finanziamento è stato dato”. Oltre il campo da rugby a valle c’è l’ospedale Papardo e il Polo del Cnr.

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