Modifiche allo Statuto comunale di Partinico - QdS

Modifiche allo Statuto comunale di Partinico

Vincenza Grimaudo

Modifiche allo Statuto comunale di Partinico

sabato 28 Novembre 2020

L’aggiornamento è stato curato dalla Commissione straordinaria incaricata di guidare l’Ente. Spicca l’obbligo di costituzione quale parte civile all’interno dei processi per mafia

PARTINICO (PA) – Il Comune sarà obbligato a costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia che riguardano il territorio. Non ci sarà più alcuna discrezionalità. È questo uno dei passaggi pregnanti dello Statuto comunale che è stato da poco modificato e rinnovato dai tre commissari prefettizi facenti funzione di Giunta e Consiglio comunale dopo lo scioglimento decretato nel luglio scorso.

I tre alti funzionari – Guido Longo, Maria Baratta e Isabella Giusto – hanno deliberato lo schema che prevede anche l’introduzione del bilancio partecipato e persino la revoca del presidente del Consiglio comunale, oltre a diverse altre innovazioni che vanno anche a regolare le istruttorie degli atti amministrativi interni e i rapporti tra i futuri governi e consigli comunali.

Lo Statuto fu introdotto a Partinico per la prima volta nel 2001 dopo l’approvazione in Consiglio comunale e da allora mai era stato modificato: “Si ritiene necessario – hanno scritto i commissari – procedere a una rivisitazione dell’intero corpo normativo dello Statuto comunale, oramai datato, sia al fine di adeguarlo alle novelle legislative successivamente intervenute, sia al fine di introdurre ulteriori norme cui dovranno uniformarsi i regolamenti dell’Ente, nonché gli atti degli organi politici e di quelli amministrativi e di gestione”.

A spiccare, come detto, c’è l’articolo 7 che disciplina l’obbligo di far costituire parte civile l’Ente locale “nei procedimenti penali a carico di soggetti, singoli o associati, per reati associativi di mafia o fatti estorsivi tentati o consumati nel territorio comunale e per tutti i reati in cui è parte lesa”.

Si introduce, inoltre, il Bilancio partecipato, che mai era stato attuato proprio perché non contemplato: ora, come ormai diffuso in gran parte dei Comuni siciliani, si potrà utilizzare il due per cento dei trasferimenti regionali per appositi investimenti che dovranno essere scelti direttamente dai cittadini.

In un altro apposito articolo si stabilisce la possibilità per associazioni, ma anche per singoli cittadini, di poter avere in gestione “beni comuni urbani”, come per esempio porzioni di verde pubblico.

Interessante, poi, l’articolo 23 che riguarda il procedimento amministrativo. Si introduce la responsabilità diretta del Comune per l’inosservanza dell’eventuale conclusione dei procedimenti per cui sono previsti dei tempi ben scanditi. Previsto un risarcimento del danno che sarà dovuto dall’Ente locale in caso di inosservanza “dolosa o colposa” del termine di conclusione del procedimento. Inoltre, tutte le sentenze che accolgono un ricorso contro il Comune in automatico dovranno essere tutte inviate alla Corte dei Conti.

Introdotta anche la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio all’articolo 14 nei casi di accertate violazioni di legge, Statuto o regolamento. Potrà essere presentata dai due quinti dell’Assise e approvata dai due terzi della stessa.

Da segnalare, infine, anche le modifiche apportare all’articolo 29 circa le funzioni di indirizzo, dove al comma 4 si stabilisce che tutti gli altri organi del Comune devono uniformarsi al contenuto delle mozioni, ordini del giorno, risoluzioni adottate dal Consiglio comunale. L’Amministrazione può anche discostarsi da tale indirizzo, ma dovrà darne tempestiva comunicazione al Civico consesso.

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