Musumeci cauto, ma saggio Finalmente si ricomincia a lavorare - QdS

Musumeci cauto, ma saggio Finalmente si ricomincia a lavorare

Carlo Alberto Tregua

Musumeci cauto, ma saggio Finalmente si ricomincia a lavorare

martedì 05 Maggio 2020

Ricordate una vecchia canzone che cantava Adriano Pappalardo “Ricominciamo…”? Ecco, finalmente dal fatidico 4 maggio si ricomincia a lavorare. Vi è un inizio di ritorno alla normalità, che però sarà cambiata perché è giusto che vengano mantenute tutte le cautele per eliminare definitivamente il virus denominato “Corona”.
Esso sarebbe andato via anche senza aver fatto nulla, per il semplice motivo dimostrato in decine di epidemie che si sono verificate in questi venticinque secoli, le quali sono apparse improvvisamente e poi scomparse altrettanto improvvisamente.
La scienza non è stata ancora capace di spiegare le motivazioni dell’arrivo di questi virus micidiali e neanche perché a un certo punto spariscono. Qualcuno ha azzardato che siamo noi stessi, le persone umane, ad approntare le difese con il nostro sistema immunitario, il quale dopo una lunga e faticosa battaglia, vince.
Certo, senza le difese i morti sarebbero in numero illimitato. Perciò queste difese adottate in tutti i Paesi si sono rivelate essenziali.

Nella nostra Regione, il presidente Nello Musumeci, affiancato dal suo assessore Ruggero Razza, ha dimostrato di essere saggio, anche se piuttosto prudente. La situazione è ritornata sotto controllo e quindi le attività ricominciano a partire, ad eccezione di quella turistica, perché fino a quando non vi saranno le condizioni per aprire liberamente voli, trasporti via mare e via terra, con treno o in auto, è difficile che la gente venga dall’Europa, dall’America, dall’Asia e da altre parti del mondo.
Accontentarsi del turismo regionale è ben poca cosa, perché forse, se opportunamente incentivato, esso potrà dare due milioni di pernottamenti (a detta di Musumeci) anziché sedici milioni come avviene ogni anno.
Non fare funzionare le imprese turistiche con tutto l’indotto, significa ridurre alla fame migliaia e migliaia di imprenditori e professionisti veri.
è quindi necessario che si approntino dei protocolli per attivare il turismo nazionale e internazionale, in quanto varrà la pena correre qualche rischio residuo di contagio proveniente dall’esterno piuttosto che far morire di fame tante persone.
Ricominciamo a lavorare utilizzando ciò che esiste già, a cominciare da tutti i cantieri per opere edili di livello regionale, provinciale e comunale, che sono bloccati per ragioni diverse, non tutte chiare e poco opinabili. Aprire i cantieri, utilizzando le somme che sono già appostate nei capitoli di bilancio e che rimangono inutilizzate proprio per l’incapacità e l’insipienza di una burocrazia inabile di fare funzionare la propria attività.
Vi è un’altra questione, più volte rilevata in queste colonne, e riguarda la totale utilizzazione dei fondi europei e dei fondi nazionali di sviluppo e coesione. Vi è l’apposita Agenzia nazionale che è sempre disponibile a dare supporto per il disbrigo delle procedure, ma fino ad oggi complessivamente i risultati sono deludenti.
Musumeci deve costituire una task-force mista fra i migliori dirigenti che ha e alcuni consulenti di società internazionali, per mettere in atto un piano di sviluppo su tutti i filoni più importanti dell’economia isolana, riguardanti il turismo (già citato), l’agricoltura innovativa, i servizi avanzati oltre che la rianimazione delle undici zone industriali (attirando imprenditori del Nord) e il commercio, che è figlio di un normale svolgimento delle attività.

Trasversalmente a quanto scriviamo, vi è una questione di fondo di importanza capitale: la riforma della burocrazia che deve essere preceduta dalla semplificazione legislativa.
è noto a tutti che i testi di legge vengono compilati dalla burocrazia stessa, con la conseguenza che essi sono redatti in modo volutamente ingarbugliato e oscuro, con la possibilità di interpetrazioni più diverse e quindi dell’intralcio al loro normale svolgimento.
La riforma della burocrazia non può essere fatta dalla stessa. Anche in questo caso, Musumeci deve costituire una task-force formata esclusivamente da consulenti internazionali e nazionali, facenti parte di compagnie professionali, perché è inutile pensare che al tacchino piaccia il Natale.
Senza riforma della burocrazia e senza semplificazione della legislazione, la Sicilia andrà a picco perché i rimediuzzi non servono al Risorgimento Sicilia.

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