No petcoke nella cementeria Buzzi Unicem di Augusta - QdS

No petcoke nella cementeria Buzzi Unicem di Augusta

Luigi Solarino

No petcoke nella cementeria Buzzi Unicem di Augusta

mercoledì 28 Ottobre 2020

L’amministrazione Di Pietro presentò nel 2018 ricorso al presidente della Regione per l’annullamento dell’Aia

“No al petcoke ed ai rifiuti nei forni della cementeria Buzzi Unicem di Augusta”. E’ quanto chiede il circolo di Legambiente Augusta che, da sempre, si oppone all’utilizzo del petcoke, uno dei combustibili fossili più inquinanti e tra i maggiori corresponsabili dei cambiamenti climatici, ed all’incenerimento dei rifiuti all’interno delle cementerie.

Infatti, già dieci anni addietro, per fondate ragioni ambientali e sanitarie, Legambiente aveva contestato il progetto di utilizzare in cementeria 45.000 tonnellate/anno di CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) ed altre tipologie di rifiuti speciali assieme a petcoke e olio combustibile.

In quell’occasione, sia la Soprintendenza di Siracusa sia l’Amministrazione comunale Carrubba diedero parere negativo a detto progetto. “Tuttavia, – afferma Legambiente Augusta – negli anni successivi, il progetto ha subito varie modifiche ed ottenuto controverse autorizzazioni”.

Agli inizi del 2018, nel lamentare l’ennesimo sbarco di un carico di petcoke destinato alla cementeria Buzzi Unicem di Augusta, Legambiente segnalava che: “Senza che ne sia derivato alcun clamore, con decreto del 17 novembre 2017, l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, ha modificato un precedente provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) consentendo, tra l’altro, che la cementeria Buzzi Unicem possa impiegare nei suoi forni il carbone, il petcoke, l’olio combustibile BTZ, il GPL, il CSS-rifiuto (20.000 tonn/anno) o, qualora disponibile, il css-combustibile”.

L’Amministrazione Di Pietro, a seguito delle proteste di Legambiente e delle altre Associazioni ambientaliste che chiedevano un’apposita seduta aperta del Consiglio Comunale sull’argomento, presentò nell’aprile del 2018 ricorso straordinario al Presidente della Regione per l’annullamento dell’AIA, soprattutto in ragione del fatto che venivano considerate modifiche non sostanziali quelle che invece apparivano modifiche tanto rilevanti da dover comportare l’espletamento ex novo della procedura.

“Non sappiamo a che punto sia il ricorso in questione, se esso è stato definito o è ancora pendente in attesa della decisione dei giudici amministrativi – prosegue Legambiente Augusta – . Apprendiamo però che in data 20 ottobre 2020 il Comune di Augusta, citando tra gli atti il decreto autorizzativo AIA del 2017 ma non il ricorso avanzato dall’amministrazione nel 2018, ha rilasciato il permesso di costruire “per la realizzazione dell’impianto di ricevimento e dosaggio del combustibile solido secondario (CSS) nel forno di cottura clinker dello stabilimento Buzzi Unicem S.p.A. di Augusta”.

Siamo molto contrariati per questa decisione, – conclude Legambiente Augusta – che fa presumere una conclusione della vicenda favorevole alla Buzzi Unicem, e chiediamo alla nuova Amministrazione del sindaco Di Mare, al Presidente della Regione Musumeci e al Ministro dell’Ambiente Costa di porre in atto ogni legittima misura utile per bocciare questo progetto, per impedire che si brucino i rifiuti in cementeria e per mettere finalmente al bando il petcoke. Anche questo di Augusta è un caso esemplare nel quale è di vitale importanza ed urgenza tutelare la salute delle persone e fermare i cambiamenti climatici”.

Luigi Solarino

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