Omicidio a Letojanni, 18enne in stato di fermo - QdS

Massimo Canfora ucciso con un coltello da cucina in casa: 18enne in stato di fermo

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Massimo Canfora ucciso con un coltello da cucina in casa: 18enne in stato di fermo

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venerdì 19 Agosto 2022

Ufficializzato nella notte il decreto di fermo per il giovane accusato di omicidio aggravato: avrebbe ucciso Massimo Canfora a Letojanni con un coltello da cucina.

Nel corso della notte, i carabinieri della compagnia di Taormina hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Messina, nei confronti di un 18enne residente a Letojanni, accusato dell’omicidio di Massimo Canfora. Al momento sono note solo le iniziali del giovane, di origini tunisine, B. F.

Sul cui conto il pubblico ministero procedente ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di omicidio aggravato. Il fermo dopo serrate indagini scaturite dopo il ritrovamento del cadavere dell’uomo, un operatore ecologico, nella sua abitazione di via Nenzi n° 9.

Il procedimento si trova ancora nella fase di indagini preliminari; per l’indagato, quindi, vale il principio di non colpevolezza fino alla sentenza definitiva.

Dall’omicidio a Letojanni al fermo

Ieri i carabinieri del comando stazione di Letojanni sono intervenuti, assieme ai colleghi del Nucleo Operativo della compagnia di Taormina in via Nenni 9. I vicini, dopo aver udito delle grida provenire dall’abitazione della vittima, avrebbero avvisato le forze dell’ordine.

Giunti sul posto, i militari hanno trovato il corpo esanime del 56enne, originario del luogo, con plurimi ed evidenti segni di arma da taglio sul corpo.

I primissimi accertamenti e le testimonianze raccolte dagli inquirenti, hanno messo gli investigatori sulle tracce di un giovane, notato allontanarsi velocemente dall’abitazione della vittima poco prima dell’arrivo dei soccorsi.

I militari dell’Arma, basandosi sulla profonda conoscenza del territorio, sono riusciti a risalire all’identità del 18enne e a rintracciarlo poco dopo nella sua casa a Letojanni. Aveva una vistosa ferita di arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante.

La perquisizione in casa dell’indagato per la morte di Massimo Canfora

I carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione domiciliare nei confronti del 18enne e hanno trovato alcuni indumenti sporchi di sangue, poi sottoposti a sequestro per le successive analisi di laboratorio.

Dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, i militari hanno compreso che gli abiti risultavano compatibili con quelli indossati al momento dell’omicidio a Letojanni (nonostante il giovane si fosse cambiato, verosimilmente con l’intento di eludere le indagini) e hanno quindi proceduto con il fermo.

Il sopralluogo effettuato del R.I.S. ha permesso di repertare diverse tracce ematiche all’interno dell’abitazione della vittima e di trovare a fianco al cadavere l’arma del delitto, un coltello da cucina con una lama di circa 10 cm, ancora intriso di sangue.

Il 18enne in stato di fermo è stato, quindi, accompagnato negli uffici della locale stazione per l’interrogatorio.

L’esito dell’interrogatorio

Il pubblico ministero, sulla base di una prima valutazione delle fonti di prova acquisite e ritenendo la ricostruzione fornita dal giovane in contrasto con le dichiarazioni testimoniali acquisite dagli investigatori, ha emesso un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto per omicidio aggravato a Letojanni.

La scelta anche per paura che l’indagato possa darsi alla fuga o fruire di connivenza e protezione in ambienti criminali o familiari.

Il provvedimento è stato notificato al giovane nel corso della notte dai carabinieri. Il 18enne si trova attualmente nel carcere di Messina Gazzi in attesa della convalida. Sono ancora in corso ulteriori accertamenti sull’omicidio, al fine di ricostruire l’accaduto ed escludere la possibilità di complici.

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