Dall'ospedale Cannizzaro di Catania è trapelata la notizia della riattivazione dell'Utir, decisivo l'arrivo dei nuovi medici
Dalla direzione sanitaria dell’ospedale Cannizzaro di Catania è trapelata la notizia che “l’Utir, l’Unità intensiva respiratoria dell’ospedale riattiverà l’assistenza ai pazienti a partire dal primo marzo”. Una buona notizia visto che in questi mesi freddi le diagnosi di polmoniti, purtroppo, aumentano e un servizio come l’Utir sarebbe stato molto utile per affrontare il periodo di emergenza dovuto a questi mesi caratterizzati da umidità e freddo. Inoltre, il reparto è chiuso da metà luglio, da quasi otto mesi.
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Riattivato l’Utir al Cannizzaro di Catania
Sino ad oggi i 4 posti letto di Rianimazione respiratoria sono stati garantiti dalla Rianimazione dell’ospedale delle emergenze, ma non un aumento dei posti letto a disposizione del reparto che sono rimasti gli stessi. Quindi, l’ospedale Cannizzaro ha avuto per otto mesi 4 posti letto in meno in semintensiva. Fino ad oggi, quindi, i malati con polmoniti gravi che al Cannizzaro non hanno trovato posti letto disponibili sono stati trattati o in Rianimazione o nel reparto di Malattie infettive.
L’Utir, secondo le notizie che sono circolate nel corso di questi mesi, era stata chiusa temporaneamente per procedere a una risistemazione dei locali, ma la notizia non si è rivelata vera. Il servizio è stato sospeso per mancanza di medici, perché i sanitari che prima svolgevano il loro lavoro nel reparto si sono dimessi per andare a ricoprire altri incarichi.
La situazione al Cannizzaro
L’Utir, però, vista la difficoltà a reperire posti letto per pazienti con polmoniti gravi, avrebbe dovuto riaprire dal primo febbraio. Nel frattempo, al pronto soccorso dell’ospedale, si sono dimessi sei medici (sembra quasi tutti specializzandi) e la situazione nel presidio di emergenza è diventata molto problematica.
Per trovare una soluzione la direzione generale ha convocato una riunione alla quale hanno partecipato i direttori di Pneumologia, Cardiologia, Chirurgia e Medicina d’urgenza, ai quali è stato chiesto di far turnare alcuni medici al Pronto soccorso sino alla soluzione del grave problema di organico. Per questo motivo, la direzione è stata costretta a rinviare di un altro mese la riapertura dell’Utir.
L’arrivo dei nuovi medici la svolta
Adesso, finalmente, il grosso problema, dovrebbe risolversi a giorni grazie all’arrivo di nuovi medici al Pronto soccorso che permetteranno di far rientrare alla Pneumologia i sei medici necessari per riattivare la semintensiva respiratoria.
Resta il fatto grave della chiusura per mesi di un servizio per mancanza di medici che è alla base delle grandissime difficoltà che oggi affronta il settore pubblico in moltissimi reparti, soprattutto in quelli deputati alle emergenze, quindi Pronto soccorso, Cardiologia, Anestesiologia, Medicina e Chirurgia d’urgenza, etc.
La mancanza dei medici in Sicilia
La mancanza di medici è una piaga che affligge ormai tutti gli ospedali dell’Isola e di gran parte della penisola. Oltre alle strettoie burocratiche dei numeri nelle Scuole di specializzazione, si rileva il poco interesse dei giovani medici ad andare a lavorare in settori del pubblico definiti “delicati” anche per il rischio o di aggressioni o denunce. Poi influisce anche la concorrenza del settore privato che sta attraendo con stipendi più alti i migliori giovani sanitari attualmente sul mercato.
Nel Messinese, a Barcellona pozzo di Gotto, grosso centro con 50mila abitanti il Pronto soccorso è chiuso, da dopo la pandemia di Covid, perché non c’è il personale sanitario per farlo funzionare. Il direttore generale Giuseppe Cuccì ha recentemente dichiarato che nonostante quattro bandi di concorso pubblicati i risultati sono stati deludenti.
Favori niente…