Palacongressi Taormina, nel 2021 la svolta attesa - QdS

Palacongressi Taormina, nel 2021 la svolta attesa

Massimo Mobilia

Palacongressi Taormina, nel 2021 la svolta attesa

mercoledì 25 Novembre 2020

Sembra finalmente prossimo alla pubblicazione il bando per i lavori di riqualificazione. Un investimento da 230 mila euro essenziale per offrire la struttura al mercato internazionale

TAORMINA (ME) – Il bando per assegnare i lavori di riqualificazione del Palazzo dei Congressi sembra finalmente in dirittura di arrivo. Stando a quanto emerso dall’Ufficio tecnico comunale, nelle prossime settimane è attesa, infatti, la pubblicazione dell’avviso pubblico affinché si possa aprire un cantiere atteso da tre anni, da quando nel 2017 i militari dell’Aeronautica avevano consegnato la struttura rimessa a nuovo e in sicurezza in occasione del vertice G7.

Con una spesa da 4 milioni e 185 mila euro, era stato l’investimento più grosso che il Governo italiano aveva destinato alla città di Taormina nell’ambito dei lavori per il summit internazionale, ma per tornare ad avere un edificio nel pieno delle proprie caratteristiche polifunzionali, il Comune avrebbe dovuto farsi carico degli ultimi lavori riguardanti l’impiantistica, l’innovazione tecnologica e gli arredi. In mancanza di risorse economiche proprie, si è dovuto ricorrere alla Regione siciliana, per richiedere un finanziamento presso l’assessorato regionale ai Beni culturali, tra le linee di intervento destinate ai teatri.

Dopo varie perizie e accertamenti burocratici, il Comune ha da poco approvato il progetto definitivo degli interventi previsti, calcolando una spesa di 231 mila euro. Serviranno per acquistare e installare nuove attrezzature, soprattutto nella parte scenica delle due sale, quella grande da 820 posti e quella piccola da 220. Prevista la sostituzione dei tiri elettrici, la messa in ripristino del proscenio con tre ponti mobili, la ristrutturazione e il restauro generale dei locali che verranno adeguati alla messa a norma, l’acquisto di nuovi arredi per i camerini e le sale di produzione, la manutenzione dei sistemi scenici di movimentazione, la sostituzione degli schermi e dei corpi luce con proiettori a led di ultima generazione, anche in funzione del risparmio energetico. Interventi sono previsti, infine, anche nel terrazzo e nella copertura della sala teatro più grande.

Lavori secondari rispetto al grande cantiere del 2017, ma senza i quali in questi anni il Palazzo dei Congressi è rimasto quasi inutilizzato e nell’impossibilità di offrirsi al mercato internazionale della congressistica. È questo, infatti, il fine ultimo dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Bolognari, ovvero quello di esternalizzare la gestione del Palazzo a una società del settore che nel lungo periodo possa finalmente rilanciare la struttura di piazza Vittorio Emanuele, per attrarre una parte di turismo mai pienamente conquistata. Nei cassetti di Palazzo dei Giurati è contestualmente pronta, infatti, la bozza di un ulteriore bando che servirà, nello specifico, a intercettare una general advisor per la gestione dell’edificio almeno per i prossimi nove anni. Si cerca una società di respiro internazionale, partendo da un canone di locazione base di 44 mila euro l’anno. Una cifra iniziale volutamente bassa per cercare di massimizzare la presentazione delle offerte, proprio a salvaguardia degli interessi pubblici e delle potenzialità della struttura.

Caratteristiche contenute in un atto di indirizzo già discusso e approvato in Consiglio comunale, sulla concessione dei servizi di promozione e gestione delle attività congressuali e di organizzazione degli eventi. L’obiettivo dell’Amministrazione è appunto quello di non definire un affitto dell’immobile fine a sé stesso, ma che includa nelle prerogative del gestore anche le fasi di programmazione e promozione, per ampliare l’offerta turistica di Taormina soprattutto nei mesi invernali. Una sorta di partnership pubblico-privata, dove il Comune rimarrebbe in sostanza il principale supervisore dell’immobile più importante della città, valutato 15 milioni di euro. Al gestore toccherebbe soltanto il costo della Tari e delle spese di manutenzione, oltre a dover riservare almeno trenta giorni l’anno, all’utilizzo gratuito dei locali per le più importanti rassegne di TaorminaArte.

Twitter: @MassimoMobilia

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