Contrabbando sigarette fra Palermo e Napoli: 11 arresti, sequestri per 2,5 mln - QdS

Contrabbando sigarette fra Palermo e Napoli: 11 arresti, sequestri per 2,5 mln

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Contrabbando sigarette fra Palermo e Napoli: 11 arresti, sequestri per 2,5 mln

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martedì 07 Giugno 2022

Investigatori: "Organizzazione strutturata, base operativa a Brancaccio, i corrieri delle sigarette di contrabbando arrivavano da Napoli in autobus"

Contrabbando di sigarette tra Palermo e Napoli. I finanzieri del Comando provinciale del capoluogo siciliano hanno eseguito stamani 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette: tre sono finiti in carcere, otto ai domiciliari e per altri tre è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

Nei confronti di sei degli indagati è scattato anche il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro.

Le indagini

L’operazione delle Fiamme gialle palermitane nasce in prosecuzione di un’analoga attività che aveva portato nell’aprile del 2021 all’arresto di altre 15 persone sempre per lo stesso reato. Le indagini, svolte dagli investigatori del 2° Nucleo operativo metropolitano del Gruppo di Palermo, hanno richiesto l’impiego di sofisticate strumentazioni tecniche che sono risultate fondamentali per documentare il fiorente traffico di tabacchi lavorati esteri.

L’organizzazione, la base operativa a Brancaccio, i broker stranieri

L’organizzazione, gerarchicamente strutturata e radicata nel quartiere palermitano di Brancaccio, ha visto destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere due palermitani, ritenuti il promotore del gruppo criminale e il suo luogotenente, e un napoletano probabile fornitore delle sigarette e punto di contatto con i broker stranieri.

Gli altri associati avrebbero rivestito i ruoli di addetti al trasporto e allo stoccaggio delle ‘bionde’, di procacciatori delle auto utilizzate nei frequenti trasporti effettuati lungo il tragitto Napoli-Palermo sia via terra che a mezzo traghetto.

Il viaggio delle “bionde” da Napoli a Palermo

Dopo i primi sequestri la banda iniziò a usare auto prese a noleggio o intestate a persone compiacenti e corrieri che viaggiavano a bordo di autobus di linea lungo la tratta Napoli-Palermo con le sigarette di contrabbando nascoste in valigia.

Una volta giunte a Palermo le sigarette sarebbero state stoccate in tre magazzini, presi in affitto da alcuni prestanome in zona Corso dei Mille e Settecannoli. L’organizzazione in breve tempo avrebbe gestito i ‘banchetti di vendita’ nelle zone di Oreto-Stazione, Settecannoli, Borgo Vecchio, Brancaccio, Ballarò, Sperone e dello Zen.

In 7 mesi rivendute 9 tonnellate di bionde, giro d’affari da oltre 2 mln

Un traffico di oltre 9 tonnellate di sigarette in soli 7 mesi, da giugno 2019 a gennaio 2020, da Napoli a Palermo.

Dalle attività tecniche sarebbero emersi anche gli ingenti guadagni dell’organizzazione che avrebbe acquistato le sigarette sulla piazza napoletana a 21 euro a ‘stecca’, rivenduta nel capoluogo palermitano all’ingrosso a 28 euro e al dettaglio a 35 euro.

Il giro d’affari complessivamente ricostruito si attesterebbe oltre i 2 milioni e mezzo di euro.

“L’operazione testimonia la costante attenzione dalla Guardia di finanza a tutela degli interessi economici finanziari dell’Unione europea – spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle -. In tale ambito rientra l’azione di contrasto al fenomeno del contrabbando di sigarette che ancor oggi rappresenta un crimine diffuso e costituisce una minaccia per i bilanci dell’Unione europea e degli Stati nazionali ma anche un potenziale pericolo per la salute dei cittadini”.

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