Palermo, delibera ex Grande Migliore, nuovo pressing sul Consiglio - QdS

Palermo, delibera ex Grande Migliore, nuovo pressing sul Consiglio

Gaspare Ingargiola

Palermo, delibera ex Grande Migliore, nuovo pressing sul Consiglio

martedì 22 Febbraio 2022

A circa un anno dalla bocciatura in Aula, l’Amministrazione ha chiesto di esaminare di nuovo l’atto per consentire finalmente la ristrutturazione del centro commerciale e favorirne la vendita

PALERMO – L’Amministrazione comunale torna a premere sul Consiglio perché approvi la delibera sull’ex Grande Migliore. A distanza di un anno (era il 9 febbraio 2021) dalla bocciatura in Aula della convenzione urbanistica tra il Comune e la curatela fallimentare (con 13 voti favorevoli e 13 astenuti), i curatori Alberto Marino e Giovan Battista Di Pasquale hanno inviato una nota a Sala delle Lapidi per chiedere di riprendere in mano la delibera e consentire la ristrutturazione del centro commerciale facilitandone la vendita.

Sulla scia dei due legali, anche l’assessore all’Urbanistica Giusto Catania ha scritto al presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando sollecitando il via libera al provvedimento. Tutto è iniziato nel 1999 quando le società Migliore Spa e Migliore Parcheggi e Servizi Srl, in seguito fallite, hanno aderito al programma Prusst con tre progetti: un grande parcheggio a raso e sotterraneo multipiano in via Buzzanca, un parcheggio alberato a raso in via Mandalà e un sistema di passerelle pedonali di collegamento aereo tra i parcheggi e il centro commerciale. Nel 2007 il Consiglio comunale ha approvato il Prusst in variante al Piano regolatore ma appena due anni dopo, con i lavori ormai completi all’80%, il cantiere è stato stoppato a causa della situazione patrimoniale delle due società, lasciando tutto in tronco. La convenzione serve a confermare la validità della variante urbanistica e a completare i parcheggi e le passerelle, rendendo così più appetibile l’ex punto vendita di viale Regione Siciliana agli occhi di un eventuale acquirente. Senza tralasciare che, grazie alla vendita degli immobili, la curatela cercherà di soddisfare i creditori (tra cui i 269 ex dipendenti). Ma a un anno di distanza dal tonfo dell’allora maggioranza orlandiana (uno degli ultimi con Italia Viva che già preparava l’addio definitivo) non ci sono stati passi avanti.

Per questo “l’atto, a firma dell’assessore Catania – si legge in una nota di Palazzo delle Aquile – è stato riproposto al Consiglio comunale, con la consapevolezza della legittimità formale, condividendo la richiesta della curatela fallimentare con la quale vengono rappresentati i diversi pregiudizi arrecati dalla mancata votazione dell’atto”.

“Più precisamente – ha scritto l’assessore Catania – si sta precludendo, di fatto, la possibilità di vendere l’immobile al prezzo quanto più possibile remunerativo e ciò crea notevole pregiudizio, innanzitutto, alle ragioni dei creditori, tra cui gli ex lavoratori di Grande Migliore. Inoltre appare evidente il pregiudizio arrecato alle aspettative dell’intera cittadinanza per la mancata utilizzazione di una struttura commerciale articolata e potenzialmente produttiva”.

Una posizione condivisa dal consigliere del M5S Antonino Randazzo: “Ritengo assolutamente incomprensibile – ha detto – il comportamento di talune componenti politiche del Consiglio comunale che ancora oggi si oppongono in Aula all’approvazione della delibera che permetterebbe la realizzazione del progetto dell’area ex Grande Migliore, così come votata dal Movimento 5 stelle, a garanzia dei lavoratori bersaglio di mortificazioni e insicurezze. Proprio per loro, quindi, faccio appello a tutte le forze politiche di Palazzo delle Aquile di unirsi alla nostra battaglia per il rilancio dell’area, che fra l’altro garantirebbe un ulteriore impulso commerciale all’intera città”.

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