Da Palermo a Genova, il viaggio di Giuseppe contro la leucemia

Da Palermo a Genova, la storia del piccolo Giuseppe di 18 mesi malato di leucemia

web-j

Da Palermo a Genova, la storia del piccolo Giuseppe di 18 mesi malato di leucemia

redazione  |
giovedì 07 Dicembre 2023

La mamma Katia racconta il viaggio della speranza da Sud a Nord Italia per curare il piccolo Giuseppe, affetto da una rara malattia.

E’ un viaggio della speranza quello che sta affrontando la famiglia del piccolo Giuseppe, 18 mesi, per curare una rara leucemia. La mamma Katia ha dovuto lasciare il lavoro per seguire il neonato nelle sue cure: da febbraio si trovano in ospedale in attesa di un trapianto di cellule staminali.

La prima febbre che ha fatto scattare l’allarme

Tutto era cominciato con una febbre che tornava sempre e che ha portato Giuseppe, di appena 6 mesi, al ricovero in ospedale a Palermo. Prima tappa di un lungo viaggio che dura ancora oggi, dalla Sicilia alla Liguria, fino all’ospedale Gaslini di Genova dove il piccolo, con i suoi genitori, è approdato a febbraio scorso e dove oggi è in attesa di un trapianto di cellule staminali per curare una rara forma di leucemia.

Una delle storie di migrazioni sanitarie da Sud a Nord Italia

Questa è la storia che racconta all’Adnkronos Salute la mamma del piccolo, Katia, che per accompagnare il figlio ha lasciato dall’inizio dell’anno il suo lavoro. Nel parlare della sua storia, dice “siamo stati ricoverati”, perché da mesi, come il piccolo Giuseppe, anche lei vive in ospedale. Una esperienza simile a molte altre ‘migrazioni sanitarie’, dal Sud verso il Nord Italia, che rappresentano il 9% di tutti i ricoveri del nostro Paese e valgono, ogni anno, circa 3 miliardi, come ieri ha evidenziato il report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

A Palermo la famiglia rimane senza diagnosi

Dalla fine del 2022, spiega Katia, “abbiamo portato Giuseppe, che da tempo aveva continui episodi febbrili, all’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo per un rialzo molto elevato della temperatura. In quell’occasione i valori del sangue erano alterati, con indici infiammatori altissimi. Ci hanno ricoverato quindi nel reparto di malattie infettive. È stata fatta una cura antibiotica ma il bambino continuava ad avere episodi febbrili. Dopo un mese siamo tornati a casa senza diagnosi e senza guarigione”. A quel punto Katia e il marito hanno cominciato a fare ricerche sul web prendendo in considerazione la possibilità di una malattia auto infiammatoria.

La scelta di andare al Gaslini di Genova

“Abbiamo quindi cercato – continua – dei centri su Internet e, confortati dal pediatra di famiglia, abbiamo deciso di rivolgerci al Gaslini. Dopo aver inviato la poca documentazione che avevamo, l’ospedale ci ha accolti ed è stato subito programmato il ricovero, avvenuto a febbraio”. Una rivoluzione nella vita del piccolo nucleo familiare che, senza più il lavoro di Katia e con il papà in congedo parentale in una prima fase, ha affrontato le pesanti spese per il viaggio e il soggiorno “con l’aiuto delle nostre famiglie”.

I viaggi frequenti tra Palermo e Genova

Dopo un ricovero durato fino a maggio, per 5 mesi Giuseppe è tornato in Sicilia ma è stato controllato in day hospital, a Genova, una volta al mese, con conseguenti spese per i viaggi aerei e di soggiorno. Poi, ad ottobre, il nuovo ricovero, che dura ancora. In questa fase ad aiutare i giovani genitori c’è l’associazione Abeo Liguria Onlus che offre l’alloggio alla mamma, mentre il papà è tornato al lavoro.

A ottobre la diagnosi definitiva del piccolo Giuseppe

“A ottobre gli esami genetici di Giuseppe ci hanno dato la conferma definitiva della malattia, leucemia mielomonocitica giovanile. Ed ora siamo in attesa del trapianto di cellule staminali. I medici ci hanno detto che abbiamo fatto bene a portare il bambino in tempi rapidi al centro perché la malattia, all’esordio, può essere curata con migliori risultati”, aggiunge Katia.

L’aiuto alla famiglia da parte dell’associazione Abeo

In questo percorso “dobbiamo sicuramente dire grazie all’associazione Abeo che ci ospita gratuitamente e non dobbiamo più pagare un affitto. Io ho lasciato il lavoro un anno fa, mio marito dopo un’aspettativa, ma siamo considerati ‘ricchi’ perché l’Isee si riferisce al periodo in cui ancora lavoravo. Non abbiamo quindi diritto a sostegni”, conclude.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017