Presentato ieri il nuovo allestimento della struttura, rinnovata sia nei contenuti che dal punto di vista architettonico grazie a un finanziamento da oltre trecentomila euro nell’ambito del Pnrr
PALERMO – Nel suo decimo compleanno, l’Ecomuseo Mare memoria viva (Mmv) si rifà il look e si apre definitivamente al territorio con allestimenti ed exhibit rinnovati e, soprattutto, accessibili. Un risultato ottenuto con l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’inserimento di percorsi e dispositivi dedicati alla fruibilità di persone cieche e sorde.
Riappropriazione della costiera Sud-orientale
Un passo significativo per il capoluogo siciliano, nell’iter di definitiva riappropriazione della sua costiera Sud-orientale. Ovvero, il suo tratto marino offeso dalla scellerata serie di operazioni edilizie gestite, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta del secolo scorso, da un asse politico-amministrativo colluso con la mafia. Uno dei waterfront più belli d’Italia, prima punteggiato da prestigiosi stabilimenti balneari, ristoranti panoramici, edifici in stile liberty. Uno di questi era proprio la stazione di Sant’Erasmo, il secondo scalo ferroviario di Palermo, aperto nel giugno del 1886 poco dopo l’inaugurazione della Stazione Centrale.
Il Museo del Mare nella ex stazione Sant’Erasmo
Una struttura a due passi dalla foce del fiume Oreto, oggi esempio di spazio d’archeologia industriale recuperato e rifunzionalizzato in chiave espositiva nelle sue due sezioni, originariamente destinate al movimento passeggeri e merci e al deposito delle locomotive, con tre binari di ricovero interno, officine rotabili e magazzini. È qui che il Museo del Mare tornerà attivo da questo fine settimana, dal 7 al 10 marzo, con workshop, laboratori e incontri, con lo slogan “Non finisce mai qui la meraviglia”. Una tre giorni di festa per celebrare dieci anni di presidio culturale, di attivismo e di un complesso lavoro per trasmettere alle generazioni future aspetti specifici del patrimonio culturale e naturalistico di una a città con una posizione speciale sul Mediterraneo, ma che al mare aveva paradossalmente voltato le spalle per oltre sessant’anni, fino all’avvio della riqualificazione dei primi segmenti del suo lungomare. Un ripensamento globale, quello dell’Mmv, reso possibile grazie a un investimento di 335 mila euro finanziato dall’Unione europea con il fondo Next Generation (Pnrr).
Nella complessa storia della trasformazione del Museo di Sant’Erasmo, fondamentale è stato il processo di individuazione di persone chiave, storie e luoghi di riferimento tra le borgate della zona, nate da comunità di pescatori o intorno a tonnare.
“Un’azione da cui nacque un archivio e un primo allestimento cui si sono aggiunte negli anni opere di artisti in residenza, nonché gli esiti di laboratori di creazione che hanno coinvolto diverse comunità di abitanti”, ha spiegato ieri Cristina Alga, co-fondatrice del Museo, nel corso della presentazione alla stampa dell’iter espositivo all’interno della struttura, dove la stazione ferroviaria venne demolita nel 1965, lasciando in piedi soltanto l’ex deposito delle locomotive; e il cui restauro venne assegnato nel 1988 dal Comune a un team coordinato dall’architetto Anna Maria Fundarò.
L’attuale definizione di Ecomuseo oggi è quella di un patto tra persone che decidono di prendersi cura di un luogo. Il quale è uno spazio ibrido, multidisciplinare, con finalità diverse da istituzioni culturali classiche, quali biblioteche, musei, teatri: “Nostro intento – ha affermato ancora Alga – è promuovere pratiche di conoscenza della costa urbana del golfo di Palermo come ambiente interdipendente di esseri umani, vegetali, animali, architetture, luoghi, storie”.
Un Museo che narra Palermo dal mare
Un Museo che narra Palermo dal mare. Ma che offre spazi per festival, conferenze, laboratori educativo, attività di ricerca e di archivio sul paesaggio.
Gli interventi finanziati dal Pnrr
Gli interventi finanziati dal Pnrr renderanno l’Ecomuseo Mmv il primo vero Museo accessibile di Palermo. Un percorso che si arricchisce di dispositivi d’ausilio alla fruizione come audiodescrizioni, video in Lis (la Lingua italiana dei segni), dispositivi tattili, esperienze sonore. E in particolare un’applicazione dedicata alla fruizione di persone cieche e sorde scaricabile su cellulare o da richiedere alla reception. A realizzarla, la Srl palermitana Sudtitles.
Un concetto, quello di accessibilità, che va oltre la finalità di facilitare la fruizione delle persone con disabilità. E vuole rendere concreto il concetto di “agio” per un pubblico esteso, che include bambini, anziani, persone con bassa scolarizzazione.
Dall’anno scorso il Museo del Mare è gestito da un partenariato speciale pubblico-privato di durata ventennale tra l’Area della Cultura del Comune di Palermo e l’associazione Mare Memoria Viva. “Un esempio di sinergia virtuosa – ha affermato l’assessore comunale alla Cultura, Giampiero Cannella – che conferma una costante attenzione ai bisogni di crescita della città”.
Tra i prossimi appuntamenti, la lectio magistralis, in programma giovedì, del mecenate Antonio Presti sulla “bellezza e l’eresia” e la presentazione di progetti con il corpo docente della rete Villiard.