In Francia sono la normalità, in Italia sono stati regolati con dm del 4 giugno. Ora la palla passa ai Comuni. Il regolamento sarà approvato la settimana prossima in Giunta mentre Catania resta a guardare
CATANIA – A Parigi, Madrid, Barcellona e Vienna il monopattino elettrico è ormai un must. Rispetto a Roma nelle altre capitali europee la “next big thing” della mobilità urbana è già al livello successivo. Stiamo parlando dei mezzi di trasporto a basso impatto ambientale utili a percorrere brevi distanze senza inquinare l’ambiente.
Monopattini a due ruote e suoi “fratelli” come hoverboard, segway e monowheel. Se a fare scuola in questo senso è stata la Francia con Marsiglia e Parigi – la capitale francese ha infatti introdotto i cosiddetti “trottinettes”, attivi da diversi anni, al punto da contarne, solo tra privati, già 200mila – grande attenzione per il fenomeno è stata posta anche da Spagna e Portogallo: Madrid e Barcellona sono già invase dagli e-scooter (come sono chiamati a livello internazionale), mentre a Lisbona sono recentemente stati introdotti i primi 500 esemplari dedicati allo sharing.
Da diversi anni i monopattini elettrici vengono impiegati dai pendolari per il famigerato “ultimo miglio”, ma nelle grandi città europee esistono dei servizi di condivisione estremamente convenienti. L’esempio di Berlino è piuttosto esplicativo: la società di noleggio ha cosparso la capitale tedesca di monopattini elettrici e attraverso un’applicazione è possibile rintracciare i modelli più vicini e noleggiarne uno a cifre irrisorie. Una volta coperto il tragitto, il monopattino può essere lasciato dove è più comodo senza – come accade per il bike sharing comunale – essere vincolati a una stazione di ritiro e consegna. La ricarica avviene durante la notte e, come per il car sharing, può essere effettuata direttamente dagli utenti. Ma se negli altri Paesi i monopattini elettrici sono già parte del panorama quotidiano, in Italia la loro diffusione è iniziata soltanto da qualche mese.
“La strada è tracciata, non ci fermiamo. Forza sindaci, sfruttate questa bella opportunità per la vostra comunità”. Danilo Toninelli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, esortava così i primi cittadini del Belpaese all’attuazione del decreto del 4 giugno 2019 (pubblicato in Gu Serie Generale n.162 del 12-07-2019) che ha introdotto nuove misure per favorire l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi. Un incoraggiamento rivolto ai Comuni italiani per l’attuazione delle norme a sostegno della micromobilità sostenibile.
Ma cosa prevede nel particolare il decreto Toninelli, quali sono gli oneri per i Comuni che intendono attuarlo, quali i passi avanti del Belpaese rispetto agli altri Paesi europei e quali sono le realtà comunali dell’Isola che hanno già avviato un percorso propedeutico all’implementazione?
Il Dm del 4 giugno definisce gli strumenti operativi della sperimentazione della circolazione su strada per la mobilità personale, a propulsione prevalentemente elettrica. Si tratta di una sperimentazione consentita solo in ambito urbano e per veicoli che non superano il limite di 30 Km/h. “I comuni – si legge all’art. 3 del decreto – autorizzano in via sperimentale la circolazione dei dispositivi per la micromobilità elettrica”.
Spetta gli Enti comunali autorizzarne la circolazione, ma anche “individuare – attraverso una delibera dirigenziale approvata dalla Giunta comunale – infrastrutture stradali e prevederne la regolamentazione della sosta”. Inoltre, sarà cura dei Comuni avviare una campagna di informazione per il via alla sperimentazione nel proprio territorio. Il decreto, però, non impone alcun obbligo di attuazione lasciando libera scelta alle Amministrazioni locali.
La situazione in Sicilia
A due mesi dall’entrata in vigore del decreto, sono ancora pochi i Comuni che hanno detto sì all’implementazione di nuove forme di micromobilità sostenibile. Tra questi – stando alla mappa interattiva pubblicata sul portale del Club italiano del monopattino elettrico – ci sono Pesaro, Rimini, Cattolica (Rn) e Casalpusterlengo (Lo). Torino e Verona hanno avviato le procedure ma non hanno ancora installato la segnaletica stradale. Sull’Isola invece la mappa del Club in favore della micromobilità non segna neanche un punto. E a confermare il vuoto sono i Comuni di Catania e Palermo. Per la città metropolitana etnea, al momento, l’Amministrazione non sembra essere intenzionata al dare il via all’implementazione. Almeno non nell’immediato. “Vedremo – spiega l’assessore alla mobilità di Palazzo degli Elefanti, Pippo Arcidiacono -, prima dobbiamo individuare le Ztl”. All’ordine del giorno, dunque, c’è la sistemazione di nuove telecamere tra le vie del centro storico e la perimetrazione delle Zone a traffico limitato. “Sulla micromobilità – prosegue Arcidiacono – prestiamo attenzione ma ci vuole tempo considerato che è fondamentale la sicurezza degli utilizzatori. Si tratta pur sempre di un sistema nuovo oggetto di interesse, sì, ma al momento in fase di valutazione”. Intanto, però, l’Amministrazione ha già incontrato una società per capire le modalità di attuazione. “Abbiamo fatto venire una ditta milanese – sostiene l’assessore -, la stessa che ha fornito il servizio a Milano”. Anche se, al momento, il Comune lombardo sembra aver sospeso il servizio. La situazione, invece, è radicalmente diversa se ci spostiamo dall’altra parte della Sicilia, a Palermo. “Proprio oggi (mercoledì 2 ottobre) – spiega il responsabile comunicazione Pietro Galluccio – i dirigenti hanno terminato il proprio lavoro. La delibera andrà in Giunta la prossima settimana”. Da Palazzo delle Aquile però non c’è nessuna volontà di affidare il servizio a una società di sharing. “È ancora prematuro”, aggiunge Galluccio. Per la definitiva attuazione, manca l’approvazione della Giunta e i pareri tecnici ma secondo il responsabile “non c’è nessuna possibilità che non venga approvata”. Insomma, entro metà marzo, il Capoluogo potrebbe essere il primo Comune siciliano a guidare l’esercito dei monopattini elettrici.
La velocità varia dai 12 km/h ai 32/40 km l’ora
Facilmente reperibili sia nei negozi di articoli sportivi che online
CATANIA – Peso contenuto e un’autonomia di circa 30 Km, i monopattini elettrici toccano velocità irraggiungibili dalle più classiche biciclette pieghevoli. Sono veicoli a due (o tre) ruote azionate da un motore elettrico alimentato da una batteria ricaricabile. La batteria viene caricata collegando il caricabatterie a una normale presa di corrente a muro.
La velocità varia da 12 km/h a 36 km/h (a volte limitata a 32km/h, altre raggiunge i 40km/h) e possono viaggiare fino a 30 km e oltre, con una singola ricarica. Naturalmente, tutto dipende da vari fattori: peso del guidatore, potenza, pressione dei pneumatici e inclinazione. I comandi dell’acceleratore e del freno sono di solito sul manubrio. Relativamente semplici nel design, facili da guidare e comodi, molti modelli non richiedono nemmeno la patente di guida o l’assicurazione.
Peso e prestazioni
La capacità minima di peso del monopattino elettrico per adulti è di 70 kg. Alcuni possono gestire fino a 140 kg, ma hanno anche un prezzo “più ingombrante”. Con l’avanzamento della tecnologia di ricarica, della capacità della batteria e dell’efficienza dei motori elettrici, questi monopattini diventano sempre più accattivanti e più apprezzati.
Prezzo
In attesa che le Amministrazioni comunali diano il via alla sperimentazione attraverso la stipulazione di una convenzione tra Comune e gestore del servizio (nel caso di sharing), i monopattini elettrici sono facilmente reperibili in molti negozi di abbigliamento e attrezzatura sportiva, ma anche online.
Si va dal più economico il cui prezzo si aggira intorno agli 80 euro – ma non permette la seduta ed è sprovvisto di accessori -, fino al più costoso che arriva a sfiorare i 400 euro. Più alto è il prezzo, più confortevole e sicuro sarà il mezzo. Dai monopattini pieghevoli a quelli con ruote antiscivolo e forniti di un sistema di controllo della velocità e dell’autonomia, si ha l’imbarazzo della scelta per muoversi con agilità e senza inquinare l’ambiente.