Continua la fase di rigenerazione del PD Sicilia in occasione dei prossimi impegni elettorali nel nuovo anno.
Si terrà domani, nella sede regionale del Partito Democratico siciliano, la riunione Dem nel corso della quale verrà portato avanti il percorso di “rigenerazione e rinnovamento” iniziato in occasione della direzione del 9 ottobre scorso e in vista dei numerosi impegni elettorali del 2023.
Tra i principali, all’orizzonte, si profila anche l’elezione del sindaco del Comune di Catania.
I nuovi componenti della segreteria del PD siciliano
I nuovi componenti saranno Alfredo Rizzo (Coordinatore segreteria), Giacomo D’Arrigo (Coordinamento dipartimenti e iniziativa politica), Sergio Lima (Processo di partecipazione e autoriforme del partito) e Antonella Russo (Università e ricerca).
Ancora fanno parte della nuova segreteria Eleonora Sciortino (Energia), Leonardo Spera (Coesione territoriale e aree interne); Glenda Raiti (Lavoro), Cleo Li Calzi (Pnrr), Peppe Calabrese (Agricoltura e attività produttive), Valerio Bordonaro (Affari europei e relazioni internazionali) e Jacopo Torrisi (Professioni e imprese), questi ultimi quattro provenienti dai dipartimenti.
A questi si aggiungono i riconfermati Renzo Bufalino (vice segretario), Francesca Busardò, Fabio Venezia, Elisa Carbone, Daniele Vella, Marco Guerriero Giovanni Barbagallo e Giovanna Iacono.
PD Sicilia, la critica di Orfini: “Noi alternativi a pastone”
“Auguri alla nuova segreteria del Pd. Sta succedendo esattamente quello che avevamo denunciato in direzione: dopo il fallimento alle regionali il segretario regionale non ritiene di celebrare alcun congresso allo scopo di rimanere aggrappato alla segreteria”. Lo dice in una nota il coordinamento regionale dell’area Orfini.
“Immaginiamo che in questo sarà stato confortato dalla nuova maggioranza che vede in Peppe Provenzano, Mirello Crisafulli e Antonello Cracolici i principali protagonisti. Ribadiamo, laddove necessario, di sentirci alternativi a questo processo e anche orgogliosi di non stare in questo pastone”, conclude Orfini.
