La pensione di giugno 2025 arriva un po’ in ritardo (causa festivi): ecco i dettagli sui pagamenti dell’Inps e tutte le informazioni utili su aumenti, trattenute e cedolino.
Si ricorda che QdS fornisce ogni mese indicazioni sulle date dei pagamenti dell’Inps, nonché aggiornamenti costanti su bonus, agevolazioni, scadenze fiscali e molto altro nella sezione “Bonus, agevolazioni e scadenze“.
Pensione giugno 2025 in ritardo: perché e quando arriva
Come ogni mese, la pensione accreditata sul conto arriva nel primo giorno bancabile del mese. Per il mese di giugno, dato che il primo giorno è domenica e il secondo festivo (si celebra la Festa della Repubblica), i pagamenti su conto bancario verranno accreditati a partire da martedì 3 giugno.
Calendario pagamenti pensioni di giugno 2025 alla Posta
Per il ritiro delle pensioni negli uffici postali, invece, si seguirà orientativamente il seguente calendario (si consiglia di verificare il calendario delle singole sedi):
- Cognomi A-C: martedì 3 giugno
- Cognomi D-K: mercoledì 4 giugno
- Cognomi L-P: giovedì 5 giugno
- Cognomi Q-Z: venerdì 6 giugno
Il cedolino
Da fine maggio – intorno al 25 del mese – sarà possibile visualizzare il cedolino della pensione di giugno 2025: basta accedere all’apposito portale online messo a disposizione dall’Inps per tutti i beneficiari. Grazie al cedolino, l’utente può verificare importi, eventuali trattenute e variazioni della propria prestazione pensionistica.
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Pensione diminuita? Le trattenute previste
Al contrario di altri mesi, alcune pensioni potrebbero subire qualche taglio in più a giugno 2025. Nello specifico, a inizio anno, l’Inps ha comunicato tramite una circolare che verrà applicata una decurtazione mensile di 50 euro dall’assegno ai pensionati che nel 2022 hanno ricevuto erroneamente i bonus una tantum da 150 o 200 euro. Questi bonus introdotti contro il caro vita erano stati infatti elargiti sulla base di dati fiscali provvisori. Vedranno un taglio della pensione da giugno 2025, quindi, coloro che hanno ricevuto tali bonus e i cui redditi imponibili a consuntivo siano risultati superiori ai limiti previsti (rispettivamente di 35.000 e 20.000 euro annui).
Dagli importi delle pensioni saranno anche trattenute:
- Addizionali IRPEF regionali e comunali 2024;
- Acconto IRPEF comunale 2025 (fino a novembre);
- Conguaglio a debito IRPEF 2024 (nel caso in cui le pensioni di gennaio e febbraio non siano state sufficienti).
Si ricorda che non sono previste trattenute sulle pensioni di invalidità civile, sugli assegni e le pensioni sociali o sulle prestazioni Inps non soggette a tassazione per motivi particolari (vittime di mafia e terrorismo, detassazione per residenza estera, ecc…).
Gli aumenti delle pensioni nel 2025
In merito agli aumenti, l’Inps ha specificato che l’indice di rivalutazione delle pensioni per il 2025 è pari allo 0,8%, salvo conguaglio da effettuarsi l’anno successivo. L’Istituto ricorda anche che “le prestazioni di accompagnamento alla pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, APE sociale) non vengono rivalutate, poiché non hanno natura di prestazione pensionistica”.
L’importo delle pensioni minime aumenterà da 598,61 euro a 603,40 euro lordi, anche se – grazie alle maggiorazioni extra entrate in vigore di recente per gli anni 2024 e 2025 – l’importo effettivo sarà di 614,77 euro.
Come controllare gli importi
- Accedere al portale Inps con Spid, CIE o CNS;
- Cliccare su “Prestazioni”;
- Selezionare la voce “Pagamenti”.
Immagine di repertorio

