Il Pescara sbanca il Massimino nel finale con Merola, al Catania servirà un'impresa per passare: le pagelle - QdS

Il Pescara sbanca il Massimino nel finale con Merola, al Catania servirà un’impresa per passare: le pagelle

Il Pescara sbanca il Massimino nel finale con Merola, al Catania servirà un’impresa per passare: le pagelle

Simone Vicino  |
domenica 11 Maggio 2025

Il Pescara vince 1-0 a Catania nella gara d'andata: decide Merola nel finale: le pagelle

Si complica maledettamente il percorso playoff del Catania. Nel match d’andata del Primo Turno della Fase Nazionale dei playoff, il Pescara vince al Massimino con un gol all’86’ di Merola. Per gli etnei, che avevano giocato un buon primo tempo pagando poi nella ripresa, servirà un’impresa nella partita di ritorno di mercoledì prossimo all’Adriatico: vincere con due gol di scarto. L

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Le pagelle del Catania

Dini 6 – Merola lo sorprende in pallonetto, ma poco poteva fare il portiere rossazzurro: merito del numero 10 biancazzurro, calciatore di grande qualità. Il Pescara per il resto calcia poco in porta, quando lo fa Dini è sicuro negli interventi.

Ierardi 6 – Bentivegna non lo salta mai, lui si fa “scudo” con fisico e gioca con attenzione. Rischia tanto nella ripresa con una brutta palla persa. Ammonito e già diffidato, salterà il ritorno.

Di Gennaro 5.5 – Si fa sorprendere nell’episodio che decide la gara, gli scappa via la spizzata che favorisce Merola. Leggero nella circostanza. In precedenza era sempre stato pulito negli anticipi e nel risolvere le situazioni scomode.

Celli 6.5 – Il giocatore più forte del Pescara, Merola, gioca sul suo lato. Lui risponde giocando con esperienza e determinazione, leggendo bene le situazioni. Prova autoritaria, la sua uscita dal campo di certo non aiuta gli etnei in fase difensiva. Dal 84′ Montalto s.v. – Prova a farsi largo a sportallate ma combina poco.

Raimo 6 – Prestazione positiva. Concentrazione sempre massima, attento in entrambe le fasi, non sbaglia la giocata. Dal 63′ Guglielmotti 5.5 – Non giocava da febbraio e rientra in una gara di grande intensità: non era facile. Non trova mai il suo classico passo e le sue progressioni sulla fascia.

Quaini 6.5 – Attacca tutti i palloni con cattiveria, duro sulle seconde palle. Pulita la gestione del pallone. Buona prova, il Catania perde sostanza in mezzo dopo la sua uscita dal campo. Dal 46′ Sturaro 5.5 – Ha tantissima voglia di fare, ma non la trasforma in un contributo fattivo. Mancano forza nei contrasti e giocate utili.

Di Tacchio 6.5 – Regala qualche apertura che, a livello tecnico e di visione, è decisamente di categoria superiore. Tanta quantità, in più di una circostanza prova la conclusione diretta in porta. L’ultimo ad arrendersi.

Anastasio 5 – Nell’azione determinante della partita, non segue l’inserimento di Merola che si invola tutto solo verso Dini per poi trafiggerlo in pallonetto. Per il resto non aveva demeritato giocando gran parte della gara nel suo ruolo tradizionale; non bene però da braccetto.

Jimenez 5 – In ombra, in questi playoff non ha ancora saputo essere determinante come lo è stato in buona parte del campionato. Troppo compassato palla al piede ed errori negli appoggi non da lui. Toscano lo toglie all’intervallo. Dal 46′ Dalmonte 5.5 – Entra carico, stavolta la giocata risolutiva però non arriva. Non si accende, anche perchè non adeguatamente supportato.

Stoppa 6 – Nel primo tempo è reattivo, dinamico, attivo nell’uno contro uno, crea superiorità numerica e cerca più volte il tiro. Nella ripresa si vede poco, con il Catania che fatica a risalire il campo. Dal 79′ De Paoli s.v. – Tocca pochi palloni, sembra non trovare la giusta posizione in campo.

Inglese 6 – Lavoro come sempre egregio spalle alla porta, specie nel primo tempo. Nella ripresa lo si vede di meno, braccato dai due centrali del Pescara. Non ha comunque palloni giocabili per incidere sotto porta.

Toscano 5.5 – Il Catania gioca un primo tempo di grande intensità, ma mancano i gol rispetto al dominio territoriale espresso: qui il tecnico può fare poco. I cambi però non funzionano: Quaini stava disputando una buona gara, Sturaro non riesce ad assicurare lo stesso peso in interdizione. Se la gioca nel finale con Montalto, Inglese, De Paoli e Dalmonte insieme, ma gli dice male: l’uscita di Celli, con spostamento di Anastasio da braccetto, si rivela deleteria nell’azione del gol di Merola. Voleva trasmettere coraggio e voglia di vincere alla squadra, ma il risultato è stato un altro: ora a Pescara servirà un’impresa.

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