Ponte foce Ippari, silenzio assordante a un anno dal crollo “annunciato” - QdS

Ponte foce Ippari, silenzio assordante a un anno dal crollo “annunciato”

Ponte foce Ippari, silenzio assordante a un anno dal crollo “annunciato”

Biagio Tinghino  |
mercoledì 24 Gennaio 2024

Dal 2004 si parlava di una ricostruzione dell’infrastruttura che collega Scoglitti con il museo di Camarina, ma le chiacchiere non sono riuscite a fermare il cedimento avvenuto a inizio 2023. Da allora, nulla è stato fatto

VITTORIA (RG) – “Il ponte sul fiume Ippari nel tratto che collega Scoglitti alla zona archeologica dell’antica città di Kamarina e al museo archeologico è crollato – questo si leggeva da una nota Ansa, datata 12 febbraio 2023 -. L’antica strada in pietra, in condizioni precarie, da più di un anno era chiusa al traffico veicolare, in attesa di interventi di ripristino ed era possibile percorrere solo a piedi il tratto che da Scoglitti permetteva ai turisti di recarsi nella zona archeologica”.

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Ci troviamo nella foce del fiume Ippari, al confine tra i comuni di Vittoria e Ragusa, a due passi dall’area archeologica e dal museo regionale di Camarina dove, da quasi un anno, non esiste più un collegamento diretto tra Scoglitti e il museo a causa del crollo del ponte a seguito delle avverse condizioni meteo che hanno colpito profondamente la Sicilia orientale nelle giornate del 9 e 10 febbraio 2023. Senza il ponte, per raggiungere quell’area bisogna percorrere oltre sei chilometri, tantissimi se si pensa che stiamo parlando di un ponte lungo una decina di metri in un’area importante dal punto di vista turistico e dove, tra l’altro, vi è la presenza di diverse aziende agricole. Dopo il crollo è stato effettuato un sopralluogo del Genio civile di Ragusa insieme al dirigente della Protezione Civile del comune di Vittoria e all’assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino, che, accompagnato sul luogo da parlamentari regionali e dal senatore di FdI, Salvo Sallemi, aveva promesso interventi immediati.

Il ponte non è crollato dall’oggi al domani, infatti, era già stato chiuso al traffico da più di un anno. Ma la questione è ancora più lunga. L’8 settembre 2004 l’assessore provinciale alla Viabilità, Giovanni Venticinque, aveva rimesso attorno ad un tavolo la Sovrintendenza di Ragusa, il Genio Civile e il comune di Vittoria per discutere della realizzazione del ponte. “Non c’è una determinazione finale perché Sovrintendenza e Genio Civile hanno posizioni diverse per quanto concerne la realizzazione del ponte sul fiume Ippari – aveva detto Venticinque -. È stato, pertanto, dato mandato al progettista dell’opera, ing. Rosario Cappello, di rimodulare il progetto tecnico affinché si possa salvaguardare l’alveo del fiume e nel contempo realizzare una struttura che sul piano dell’impatto ambientale non sia devastante. Farò di tutto, indicendo conferenze di servizio ogni mese, a trovare una soluzione tecnica per la realizzazione del ponte sul fiume Ippari”.

Nel 2020 il fiume era esondato sul ponte proprio perché, da tempo, l’alveo non veniva ripulito da canne ed erbacce varie che ostruivano il deflusso delle acque. Il 5 giugno 2021 si era tenuto un sit-in di protesta organizzato dal Pd di Vittoria che, con il suo segretario cittadino, Giuseppe Nicastro, voleva far sentire il proprio grido di allarme all’allora Commissione straordinaria. “Una manifestazione di protesta civile e democratica ma con una forte voglia di far sentire il nostro grido di allarme alla Commissione Straordinaria per la pericolosità del ponte allagato – aveva sottolineato in una nota Nicastro -. Chiediamo ai Commissari maggiore tutela per il nostro territorio. Che si interloquisca con il Libero Consorzio Provinciale immediatamente. Vorrei ricordare a qualcuno dei piani alti che Vittoria fa sempre parte della provincia di Ragusa e non può essere isolata”.

Il 20 maggio 2022, il consigliere comunale di FdI, Alfredo Vinciguerra, era intervenuto sulla chiusura del ponte. “La chiusura del ponte sul fiume Ippari e quindi di quell’arteria di collegamento – diceva dal canto suo Vinciguerra – rappresenta un grave danno per Scoglitti, per le sue attività commerciali, per il turismo e per i visitatori precludendo opportunità economiche e di sviluppo. La sicurezza è prioritaria ma non possiamo di certo rimanere inermi dinanzi a una chiusura a tempo indeterminato. In questo senso sorprende l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale di Vittoria che non ha speso una parola su un argomento così importante per Scoglitti e non ha inteso avviare un tavolo di confronto tra istituzioni. Mi appello al sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che ha competenza sull’area, affinché si trovi in tempo ragionevole una soluzione e di certo, in questo caso, sarà la Regione a dover fare la sua parte. Mi appellerò all’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, perché non possiamo condannare un’area dall’alto valore turistico, naturalistico e storico alla chiusura totale”.

Il 20 febbraio 2023, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, accompagnato dal deputato regionale di FdI, Giorgio Assenza, si era recato al museo di Camarina per verificare il cedimento di un costone della falesia (altro gravissimo problema atavico) e i danni al ponte crollato. Sulla questione era intervenuto anche il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale, presente ad un sopralluogo alla foce dell’Ippari il 17 aprile 2023 insieme all’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Aricò. “Per quanto riguarda la foce dell’Ippari abbiamo chiesto anche la disponibilità a reperire dei finanziamenti per ripristinare il ponte che univa il comune di Ragusa con quello di Vittoria – aveva detto Dipasquale -.

Il 13 gennaio 2024, il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono, e il responsabile comunale di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, hanno chiesto agli organi preposti la predisposizione di un piano per la costruzione dell’opera. “Alla foce del fiume Ippari, dopo quasi un anno, tutto rimane immobile – si legge nella nota di Santocono e Stracquadaini -. Ai turisti che verranno a Scoglitti continuerà ad essere ostacolato l’accesso all’area archeologica e al museo di Kamarina penalizzando di fatto le attività ricettive e di ristorazione della nostra frazione marinara. Non possiamo rimanere fermi e rassegnati. Sappiamo che la provincia di Ragusa è un’area pilota del progetto ‘Coasting’, cofinanziato per 48 milioni di euro dal Fesr-Fondo di sviluppo regionale europeo.

Questo progetto punta a migliorare la qualità e l’uso delle risorse naturali del territorio e in particolare a ‘sviluppare un quadro coerente per il recupero e la gestione costiera’. Sappiamo che grazie all’Accordo per lo sviluppo sostenibile della fascia costiera ragusana (sottoscritto dalla Sovrintendenza, dal Libero consorzio e dai Comuni l’8 novembre del 2019) sono stati chiesti 30 milioni di euro solo per Scoglitti. Tra febbraio e aprile scorso presso la foce vi sono stati più sopralluoghi effettuati nell’ordine: dal presidente Renato Schifani, dagli assessori Luca Sammartino e Alessandro Aricò, dalla Sovrintendenza, Protezione civile e Genio civile, oltre alla deputazione regionale e agli amministratori locali. Qui non si deve realizzare il ponte sullo Stretto ma soltanto un cavalcavia su un fiume, che oramai è poco più di un torrente, e delle opere di protezione costiera non invasive a tutela del parco archeologico. Come Cna, chiederemo a breve un incontro con gli organismi preposti per capire realmente se esiste, nei fatti, la volontà di portare a termine quest’opera oppure si preferisce isolare Scoglitti e le sue attività ricettive e di ristorazione”.

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