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Sicilia, “flop” turistico per Ognissanti 2022: molte strutture chiuse per il caro bollette

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Sicilia, “flop” turistico per Ognissanti 2022: molte strutture chiuse per il caro bollette

Roberto Pelos  |
lunedì 31 Ottobre 2022

L'Isola non è preparata ai "ponti", l'allarme di Assoturismo: "Bisogna lavorare per ampliare la stagione, ma quest'anno la preoccupazione per i costi energetici ha fermato tante attività"

Si attesta al 58% il tasso di occupazione in ambito turistico in Sicilia, per il ponte di Ognissanti 2022, secondo quanto emerge dalle stime elaborate dal Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo-Confesercenti, in base a un’indagine realizzata sui portali online di promo-commercializzazione turistica.

La nostra regione si trova purtroppo agli ultimi posti con una percentuale, pari a quella dell’Abruzzo e più alta soltanto rispetto a quelle del Molise (52%) e della Calabria (che fa registrare un 50%).

Ponte di Ognissanti, Sicilia turisticamente impreparata

Sull’argomento è intervenuto il siciliano Vittorio Messina, al vertice nazionale di Assoturismo, al quale abbiamo chiesto come superare il gap in questione. “Bisogna intanto precisare – ha sottolineato – che la Sicilia dà il meglio di sé durante l’estate perché è una regione legata prevalentemente al turismo balneare. I dati attinenti alla bella stagione ci rendono infatti giustizia. Quando poi invece si arriva ai “ponti” che non appartengono all’estate, le percentuali scendono vertiginosamente nella nostra Isola mentre gratificano realtà più preparate come ad esempio Veneto, Lazio o Piemonte e città come Venezia, Roma o Firenze”.

“La Sicilia deve ancora lavorare molto sui pacchetti riguardanti i ‘ponti‘ che non cadono in estate e sulle città d’arte. Da questo punto di vista possiamo contare essenzialmente su Palermo che, da quando è stata Capitale della cultura, ha compreso che la svolta riguardante l’occupazione e i flussi turistici si basa anche sul fatto di essere una città turistica”.

Da Palermo a Ragusa, in Sicilia non solo turismo balneare

“La stessa cosa si verifica nel Ragusano con il percorso del barocco che dà risultati importanti anche fuori dalla stagione estiva. Detto ciò, – prosegue il presidente di Assoturismo – bisogna lavorare per ampliare la stagione: noi abbiamo questo inizio di novembre da mare, con un clima eccezionale che dovrebbe fare registrare il pieno, così non è anche perché molte strutture da noi sono stagionali e parecchie altre lo sono diventate da quest’anno per la preoccupazione dovuta al caro-energia, a queste bollette che rendono più conveniente trasformare una struttura in stagionale perché restando aperta tutto l’anno non si avrebbe la certezza di riuscire a coprire i costi”.

Le misure contro il caro bollette

Al presidente nazionale di Assoturismo-Confesercenti abbiamo chiesto anche come si potrebbero supportare le aziende turistiche appunto in questo periodo di caro-bollette. “Noi, giorno 7 novembre, – ha annunciato – come associazione datoriale, assieme a sindacati e lavoratori, faremo una manifestazione regionale unitaria a Palermo e abbiamo stilato a tal proposito un documento con una serie di richieste”.

“Quello del caro-energia non è un problema nelle corde del Governo regionale né del Governo nazionale ed è necessario che ci si mobiliti dal punto di vista politico affinché dalla Commissione Europea a scendere si prendano dei provvedimenti, trattandosi di rincari notevoli che non possono essere assorbiti dalla normale attività delle aziende“.

“Con il caro-bollette – evidenzia ancora Vittorio Messina – stiamo vivendo una situazione, economicamente parlando, peggiore di quella della pandemia quando comunque ci sono stati aiuti statali importanti che ci hanno consentito di fare sopravvivere le nostre imprese e il pagamento delle imposte e delle tasse poteva essere rimandato, mentre adesso con il mancato pagamento delle bollette ci sarebbe il taglio delle utenze che determinerebbe la fine della vita di un’azienda. Si tratta di un momento veramente difficile e io mi auguro che il Governo nazionale sia in grado di potere interloquire con l’Europa per potere trovare delle soluzioni che consentano alle aziende di supportare e sopportare questi rincari”.

Roberto Pelos

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