Ponte sullo Stretto, scaduto l’incarico della Commissione Via-Vas

Ponte sullo Stretto, scaduto l’incarico della Commissione Via – Vas: ecco cosa avverrà e quando

Ponte sullo Stretto, scaduto l’incarico della Commissione Via – Vas: ecco cosa avverrà e quando

Hermes Carbone  |
lunedì 27 Maggio 2024

Il Ministero dell’Ambiente ha già indetto un bando dal quale avverranno le nomine dei nuovi esperti

È scaduto ufficialmente venerdì 24 maggio il mandato della Commissione Via – Vas chiamata a valutare l’impatto ambientale dell’eventuale realizzazione del progetto del ponte sullo Stretto. Il Ministero dell’Ambiente ha già indetto un bando dal quale avverranno le nomine dei nuovi esperti. Nel periodo intermedio, la Commissione sarà ancora in carica per ulteriori 45 giorni, ma il parere espresso non sarà più vincolante come avvenuto lo scorso 17 aprile.

I nuovi professionisti

È tutto da rifare per la Commissione Via – Vas, il gruppo di 40 esperti nominati dal Ministero dell’Ambiente per valutare gli impatti ambientali e strategici in merito alla realizzazione di infrastrutture pubbliche. La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via – Vas è nominata con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, tra liberi professionisti ed esperti provenienti dalle amministrazioni pubbliche con adeguata qualificazione in materie tecnico ambientali.

Saranno proprio i nuovi professionisti, non ancora selezionati dal Ministero, a dover esprimere un giudizio sulla sostenibilità ambientale e strategica della realizzazione del ponte sullo Stretto. La precedente Commissione era stata nominata quando al Governo era Ministro Sergio Costa, esponente del Movimento Cinque Stelle. Per quanto la Commissione stessa rivesta dei caratteri di totale ed estrema imparzialità, da molteplici esponenti del centrodestra ci si attendeva non si sarebbe mai potuta esprimere in modo favorevole nelle sue relazioni.

Decisamente più del previsto le criticità e le richieste di integrazione documentale che erano emerse da parte della Commissione sul progetto del ponte. A pesare alcune rilevazioni sulle quali aveva chiesto approfondimenti anche la stessa Commissione scientifica che lo scorso febbraio si era espressa sulla possibilità del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia.

Il lavoro dei commissari

In linea con le scadenze previste del 13 aprile, il Ministero dell’Ambiente aveva pubblicato sul proprio sito un avviso di pubblica selezione dei componenti della Commissione VIA – VAS. A farne parte dovranno essere un massimo di 70 commissari nominati tra professori e ricercatori universitari operanti nelle aree “ambientale, economica, giuridica e sanità pubblica”, come si legge sul sito stesso del ministero.

I commissari dovranno analizzare le oltre 500 pagine presentate come progetto definitivo più tutte le integrazioni documentali che la società Stretto di Messina Spa fornirà nel corso dei prossimi mesi. Tra le principali critiche espresse da esperti e istituzioni, quella di un mancato aggiornamento del progetto rispetto al 2011 e un piano espropri che raderebbe al suolo interi quartieri di Messina e le cui controdeduzioni dovranno essere presentate entro il prossimo 3 giugno.

Dopo le europee

Un corposo e lungo lavoro quello che sarà chiamata ad affrontare la nuova Commissione VIA – VAS e che, dal momento delle nomine, richiederà un mese di tempo. Nomine che nelle intenzioni della politica dovrebbero arrivare entro il mese di giugno, a elezioni europee largamente concluse. Ma che, dati storici alla mano rispetto all’insediamento delle precedenti Commissioni, potrebbe in realtà richiedere molto più tempo del previsto.

Superato il mese di valutazione, la Commissione redigerà un nuovo documento approvando o respingendo le integrazioni documentali nel frattempo proposte dai tecnici della Stretto di Messina, che per l’occasione potranno usufruire di ulteriori 120 giorni, come sottolineato nelle scorse settimane dal numero uno della società, Pietro Ciucci. Poi sarà la volta del CIPESS, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Se tutto procederà in modo corretto, dopo i molteplici stop-and-go di questi primi mesi, di ponte si potrà tornare a parlare nel 2025.

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