Ponte sullo Stretto, tutte le opere compensative per Messina

Ponte, tutte le opere compensative per Messina: ecco i progetti che potrebbero vedere la luce

Antonino Lo Re

Ponte, tutte le opere compensative per Messina: ecco i progetti che potrebbero vedere la luce

Hermes Carbone  |
venerdì 30 Agosto 2024

L’attenzione si sposta adesso sui prossimi step necessari alla realizzazione della mega opera e alle possibili infrastrutture connesse sul territorio

Un raddoppio autostradale per la tangenziale in direzione Catania. La realizzazione di svincoli per decongestionare il traffico nella zona sud e in quella nord della città. Ma anche la realizzazione di un’altra galleria per lo svincolo di Giostra – Annunziata. Sono diverse le opere compensative pensate per Messina in parallelo rispetto alla realizzazione del ponte sullo Stretto. Opere che in larga misura non saranno però realizzate. O almeno non come opere compensative del ponte.

Con l’iter per la realizzazione del ponte sullo Stretto che riprenderà al Mit il prossimo 12 settembre, con l’attesa presentazione delle integrazioni documentali alla Commissione VIA – VAS da parte della Stretto di Messina, l’attenzione si sposta adesso sui prossimi step necessari alla realizzazione della mega opera e alle possibili opere connesse sul territorio. Di questo si è discusso, in particolare, nel corso delle ultime due commissioni ponte a palazzo Zanca.

A riportare al centro del dibattito il tema delle opere compensative è stato l’ex dirigente comunale di Messina, ing. Giovanni Caminiti, che si è occupato della redazione della lista già nel 2010 per conto dell’ufficio ponte voluto dall’allora sindaco Giuseppe Buzzanca. Si tratta di un piano dettagliato di interventi che avrebbero avuto l’obiettivo di sfruttare al meglio l’impatto economico e sociale del progetto ponte, con ricadute reali anche per la città. Opere che però non sono state prese in considerazione né dalla Stretto di Messina né dal ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Alcune delle opere richieste nel documento sono nel frattempo state realizzate dal Comune. Al netto dell’attuale costo di oltre 14 miliardi di euro dell’infrastruttura, a Messina sarebbero al momento destinati soltanto 120 milioni di euro da spendere per gli interventi compensativi. Basti pensare che la somma per intero non sarebbe stata sufficiente ad oggi, con un costo sempre crescente dei materiali, neppur per la messa in sicurezza del viadotto Ritiro o per il completamento del porto di Tremestieri i cui lavori sono appena ripartiti dopo anni di immobilismo.

Le opere richieste

Qualora ci fosse l’ok al progetto definitivo per la realizzazione del Ponte – sempre in attesa di quello esecutivo -, sarebbe necessario rivedere le priorità della città tenendo conto delle opere presenti nel documento. Tra le opere chieste nel 2010 c’era quella della via del Mare, oggi in parte realizzata con l’apertura di via Don Blasco sulla quale sono ancora in atto i lavori per il completamento dell’ultimo tratto.

Poi, nelle intenzioni dell’amministrazione Basile, si dovrebbe partire anche con il collegamento alla zona Falcata: un’altra area di Messina che dovrebbe essere oggetto di un corposo restyling nel progetto denominato ‘Falcata Revival’ grazie allo stanziamento di 20 milioni di euro per la bonifica.

E ancora il depuratore di Tono, per il quale si attende la gara per la sua realizzazione nell’area a nord della città. Spazio poi agli interventi in zona Papardo, dove la viabilità nel frattempo è mutata e si è resa necessaria una variante al progetto presentato dalla Stretto di Messina per la costruzione, nel frattempo, di una struttura sanitaria privata che, seppur ancora agli albori nella sua realizzazione, sarebbe stata in parte oggetto di esproprio.

Come ricordato da Caminiti durante la commissione ponte, tra i lavori ritenuti necessari c’erano anche quelli relativi al ripascimento delle coste, al recupero del Pilone di Capo Peloro, all’adeguamento della Panoramica con le uscite per Marotta, il bypass di Faro Superiore e un nuovo svincolo in località Frantinaro per la futura tangenziale Giostra-Ganzirri.

Da qui la richiesta sottoscritta dai consiglieri comunali Alessandro Russo, Giuseppe Schepis, Cosimo Oteri e Libero Gioveni di aprire un tavolo tecnico di confronto tra Comune, Stretto di Messina e lo stesso ingegnere Caminiti in qualità d’esperto gratuito per una nuova cabina di regia che gestirà la realizzazione delle opere.    

Le proposte per la mobilità Locale

Uno dei temi centrali affrontati nell’ultima commissione riguarda il miglioramento della mobilità locale. Tra le proposte più significative e risalenti al documento redatto nel 2010, sono emerse la realizzazione di nuovi svincoli autostradali e l’ammodernamento di quelli esistenti: interventi che mirano a garantire una migliore fluidità del traffico, soprattutto nelle aree più congestionate della città, come la zona nord e quella sud.          

L’obiettivo è di ridurre i tempi di percorrenza per i pendolari e migliorare l’accesso alle aree urbane per i turisti e i residenti. Miglioramenti che dovrebbero impattare, in particolare, in direzione Catania con la costruzione di un raddoppio parziale di tangenziale. Opera non presa però in considerazione al momento dal Mit.

Metropolitana di superficie: una nuova rete di collegamenti

Accanto agli interventi sulla viabilità stradale, un altro progetto di grande rilevanza è la costruzione di una metropolitana di superficie. Questa nuova infrastruttura dovrebbe collegare in maniera più efficiente i principali punti nevralgici della città, dalla stazione ferroviaria fino ai quartieri periferici, passando per le aree portuali e il centro cittadino.

La metropolitana di superficie rappresenterebbe un’alternativa ecologica e sostenibile per il trasporto pubblico, riducendo l’uso delle auto private e migliorando la qualità dell’aria. Opera che sarà realizzata in parallelo con il ponte sullo Stretto seppur a caro prezzo: su tutte le furie sono finiti proprio gli espropriandi che saranno costretti ad abbandonare le abitazioni ricadenti nell’area preposta per le stazioni della metro e in quelle per il passaggio dei binari.

La riqualificazione delle aree urbane

Un altro punto di discussione riguarda la riqualificazione di diverse aree urbane di Messina. Si prevedono interventi per migliorare gli spazi pubblici, tra cui parchi, piazze e aree pedonali, al fine di renderle più accessibili e vivibili. La valorizzazione dei quartieri periferici è considerata cruciale per bilanciare lo sviluppo urbano e garantire una crescita omogenea della città, promuovendo al contempo la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.

Nel contesto delle opere compensative, grande attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale. Il Consiglio comunale ha proposto interventi di tutela delle aree naturali, con particolare riguardo per le zone costiere e le riserve naturali circostanti. La protezione del territorio diventa fondamentale per preservare il delicato ecosistema della regione e mitigare gli effetti delle nuove infrastrutture sull’ambiente.

Le Infrastrutture Digitali e Tecnologiche

Non meno importante è il capitolo riguardante lo sviluppo delle infrastrutture digitali e tecnologiche. Tra le idee proposte, c’è l’implementazione di una rete di fibra ottica ad alta velocità che possa coprire l’intero territorio comunale, favorendo così l’accesso a internet superveloce in tutte le aree della città. Questo intervento mira a promuovere l’innovazione e a favorire nuove opportunità economiche, attirando investimenti nel settore tecnologico e creando nuove prospettive occupazionali per i giovani.

Le opere compensative collegate al progetto del Ponte sullo Stretto rappresentano dunque un’occasione unica per ripensare lo sviluppo urbano e infrastrutturale di Messina. La realizzazione di questi progetti richiede una pianificazione accurata e una visione strategica a lungo termine, che tenga conto delle esigenze dei cittadini, dell’ambiente e delle future generazioni. La sfida per le istituzioni locali sarà quella di coordinare e gestire questi interventi in modo efficace – da capire se insieme alla Stretto di Messina o meno – affinché possano realmente contribuire a migliorare la qualità della vita e il benessere di tutta la comunità messinese che rischia di pagare a caro prezzo la presenza dei cantieri per il ponte.

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