A Porto Empedocle sono stati presentati i progetti che saranno avviati da qui ai prossimi anni. Demolizione della banchina Sciangula, nuovo terminal passeggeri e lavori di dragaggio
PORTO EMPEDOCLE (AG) – Lo sviluppo economico del territorio punta sull’area portuale, con l’obiettivo di risanare, monitorare tutte le azioni che potranno costituire un volano per nuovi investimenti e ampliare le capacità operative dell’approdo commerciale.
“Questa iniziativa – ha detto il sindaco Ida Carmina – è soltanto un primo passo per ricostruire l’economia della nostra terra. Creare lavoro è infatti il primo obiettivo della nostra Amministrazione, insieme a quello della promozione della legalità”.
In un tavolo tecnico con il vice ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, il sindaco Ida Carmina, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia occidentale Pasqualino Monti, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il direttore marittimo della Sicilia occidentale ammiraglio Roberto Isidori, il comandante della Capitaneria di Porto Empedocle Gennaro Fusco, si è discusso sugli interventi infrastrutturali previsti nell’area portuale empedoclina.
“Vogliamo dare un contributo fattivo – ha detto Cancelleri – per dimostrare come l’area portuale sia un’industria vera, non sono soltanto di servizi. Il Paese deve ripartire con una grande operazione infrastrutturale, cosicché si possano riavviare i cantieri e incrementare l’occupazione”.
Il piano industriale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale del porto di Porto Empedocle prevede la demolizione della banchina Sciangula (valore del progetto 600 mila euro); la realizzazione del nuovo terminal passeggeri sulla banchina Nord, del nuovo terminal sul molo Crispi e della scogliera di protezione della darsena di Ponente (per un valore di 3 milioni di euro); il dragaggio del porto (30 milioni di euro).
“Puntiamo – ha detto Monti – allo sviluppo di quest’area portuale. La stazione marittima in un anno sarà realizzata, nel molo stiamo già lavorando e immagino che, nell’ottobre del 2020, andrà in gara e quindi, nel giro di 18-24 mesi si potrà arrivare alla definizione di un volto nuovo del porto”.
“La parte del dragaggio – ha concluso – è quella che preoccupa maggiormente, perché la legge è molto complessa e, di media, si impiegano dai cinque ai sette anni”.