Prezzi, sull’estate una pioggia di rincari - QdS

Prezzi, sull’estate una pioggia di rincari

redazione

Prezzi, sull’estate una pioggia di rincari

martedì 17 Maggio 2022

L’allarme del Codacons: in arrivo una stangata sui consumatori pronti ad andare in vacanza. Negli stabilimenti balneari, tariffe su con picchi del +10%: aumenti anche sui prodotti alimentari

ROMA – È in arrivo una stangata sulle spiagge italiane. Lo afferma il Codacons, che denuncia come il caro-bollette e l’inflazione alle stelle renderanno quest’anno il mare particolarmente “salato”.

Con l’apertura della stagione estiva molti stabilimenti balneari hanno apportato modifiche ai propri listini applicando rincari delle tariffe al pubblico per numerosi beni e servizi, e si prevedono ulteriori aumenti dei prezzi da qui ad agosto, spiega il Codacons. Si parte con le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio, che registrano incrementi medi del +4%/+5% con punte del +10% rispetto allo scorso anno, come confermato dagli stessi gestori di diverse zone d’Italia che hanno parlato di aumenti “inevitabili” generati dai maggiori costi a loro carico.

Più caro l’affitto di ombrelloni e lettini

Per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend, in uno stabilimento medio, si spendono tra i 25 e i 30 euro al giorno, importo che sale a 100 euro nelle strutture di più elevato livello – analizza il Codacons – Per l’abbonamento mensile le tariffe variano tra i 500 e i 700 euro, mentre per quello stagionale il prezzo oscilla tra i 1.500 e i 2.200 euro, a seconda delle zone d’Italia e delle strutture.

Costerà di più anche consumare cibi e bevande presso i lidi

Ma, avverte il Codacons, costerà di più anche consumare cibi e bevande presso i lidi, con rincari medi del +10% sul 2021 che si abbatteranno non solo sui menu dei ristoranti in spiaggia ma anche su acqua minerale, succhi di frutta, birre, gelati. Nemmeno il caffè sarà esentato dagli aumenti. I listini al dettaglio dei prodotti tipici della stagione calda, infatti, segnano fortissimi rincari. I gelati costano oggi il 9,5% in più, l’acqua minerale il +6,1%, i succhi di frutta +8,9%, la birra +3,5%. Il pesce fresco costa il 7,7% in più col record dei frutti di mare (+10,2%), mentre la frutta fresca è rincarata del 7,8%, +12% la verdura fresca. Mangiare al ristorante costa il 4,2% in più, visitare un museo il 7,2% in più, mentre per soggiornare oggi in un albergo di spende in media il 2,4% in più.

A tali voci di spesa si aggiunge il caro-carburanti: per spostarsi dalla città al mare si spenderà quest’anno molto di più. La benzina costa infatti oggi il 14% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e addirittura +26,5% il gasolio. Considerata la spesa per trasporti (carburante), affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni (panini, acqua, gelati, caffè), parcheggio, una famiglia spende quest’anno mediamente 97 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +12% sul 2021.

Biglietti aerei più cari del 79,8%

Chi decide oggi di acquistare un biglietto aereo, inoltre, deve mettere in conto oggi tariffe più care del 79,8% rispetto allo scorso anno per i voli internazionali, +15,2% i voli nazionali, mentre i traghetti sono aumentati del +19,3%. Spostarsi in auto costa il 14% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno se si dispone di auto a benzina, e addirittura il +26,5% se l’auto è a gasolio, mentre pedaggi e parchimetri sono saliti del +0,7%.

Ma anche altre voci di spesa legate alla bella stagione, spiega l’associazione, hanno registrato prezzi in forte aumento: è il caso dei condizionatori d’aria, che costano oggi il 7,9% in più rispetto allo scorso anno, piante e fiori +7,3%, musei, parchi e giardini +7,2%.

“Dopo gli aumenti delle tariffe praticati negli ultimi due anni dagli stabilimenti balneari e motivati dalle spese di sanificazione e distanziamento in spiaggia imposte dal Covid, è il turno del caro-bollette e dell’inflazione – spiega il presidente Carlo Rienzi – I gestori dei lidi non riescono a sostenere gli aumenti dei costi energetici e il rialzo dei prezzi al dettaglio, e scaricano sui consumatori finali le maggiori spese a loro carico, con la conseguenza che quest’anno, per gli italiani, il mare sarà più salato che mai”.

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