Primo giorno col green pass, ecco come è andata a Palermo - QdS

Primo giorno col green pass, ecco come è andata a Palermo

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Primo giorno col green pass, ecco come è andata a Palermo

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venerdì 15 Ottobre 2021

Primo giorno di obbligo green pass, abbiamo ascoltato la voce dei lavoratori e in particolare di Claudio Caccamo, un parrucchiere. Favorevole al green pass ma non alla sospensione dei trasgressori

Dal 15 ottobre il Green Pass è obbligatorio per tutti i lavoratori. La norma ha già scatenato polemiche e malumori tra dipendenti e titolari di attività, e continua a dividere l’opinione della gente. Abbiamo raccolto le testimonianze, di chi oggi, a Palermo, è andato a lavoro o ha aperto la propria attività con nuove regole e obblighi. Favorevoli si, ma non proprio si tutte le decisioni adottate dal Governo.

“È la giusta alternativa per non chiudere più le attività commerciali”, esordisce Claudio Caccamo, parrucchiere, che però non è d’accordo con la sospensione dei trasgressori.

“Non fa parte della Costituzione – dice – se l’Italia è fondata sul lavoro, mi sembra che stiano cambiando le carte in tavola”.

Per lui sarebbe importante garantire tamponi gratuiti, quindi a carico dello Stato, per tutti, in modo da non compromettere l’attività lavorativa. Anche se nel suo negozio sono tutti vaccinati da prima che si profilasse l’obbligo di presentare il green pass.

“Sono favorevole – ribadisce Caccamo – ma va tutelata la libera scelta”.

“La vita o il lavoro?” è invece il dilemma del signor Pappalardo, che, in pensione, non si pone troppi problemi. Sull’obbligo di green pass però non ha dubbi: “è come togliere la libertà”. Più moderati sono Massimo e Rossana, che pur essendo a favore dell’obbligo difendono le differenti opinioni. “Ognuno di noi la pensa a modo suo”, conferma il primo.

“Vista la pandemia, direi: era ora”, commenta Rossana, lavoratrice e munita di Green Pass. “Sono corsa a vaccinarmi quando è scattata la campagna – conclude – ascoltiamo la scienza”.

Virginia Cataldi

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