Prove di rilancio per il settore vitivinicolo siciliano - QdS

Prove di rilancio per il settore vitivinicolo siciliano

Roberto Pelos

Prove di rilancio per il settore vitivinicolo siciliano

giovedì 18 Giugno 2020

Incontro in videoconferenza tra gli assessori all’Agricoltura italiani (presente il “nostro” Bandiera) e la ministra Bellanova. Pottino (Confagricoltura): “Sacrosanta la posizione della Regione su investimenti e vendemmia verde in particolare”

PALERMO – “Al fine di sostenere e supportare i viticoltori siciliani ho chiesto, tra l’altro, alla Ministra Bellanova che il Regolamento Comunitario n. 592 del 30/04/2020, volto a introdurre misure straordinarie di intervento per affrontare la crisi nel settore vitivinicolo, causata dalla pandemia da Covid 19 per l’Ocm Vino, venga applicato a tutte quante le misure, quindi anche “Ristrutturazione e riconversione del vigneto” e “Investimenti”, con l’elevazione del contributo Ue dal 50 al 60%”.

Lo ha annunciato Edy Bandiera, assessore regionale alle Politiche agricole, in seguito all’incontro svoltosi in video conferenza al quale hanno preso parte gli assessori al ramo di tutte le regioni italiane.

Sull’argomento è intervenuto Ettore Pottino, presidente di Confagricoltura Sicilia. “La posizione della Regione Siciliana è sacrosanta – ha dichiarato Pottino – anche se abbiamo trovato un po’ di resistenza da parte del Ministero, secondo il quale queste misure potevano essere applicate dal 2021 ma è chiaro che se si parla di emergenza Covid noi abbiamo ritenuto e riteniamo che siano misure da immediata attivazione perché è fondamentale per il settore del vino incrementare tutte le possibilità disponibili per superare la crisi del comparto rispetto anche ad altri settori dell’attività primaria”.

Riguardo agli investimenti, secondo il numero uno di Confagricoltura regionale, “occorre alzare la percentuale di contributo al fondo perduto, portandola appunto al 60%; oltre a ciò di recente è uscito il bando per la vendemmia verde ed è stato attivato dalla Regione anche se il Ministero deve emanare le linee guida operative, ma è stato importante pubblicarlo per non andare fuori tempo.

La vendemmia verde – ha dichiarato Pottino – è tra le misure più importanti perché fa arrivare direttamente un ristoro agli agricoltori, limita la produzione e l’offerta ma evita al tempo stesso l’intasamento del mercato; altri assessori erano più propensi alla distillazione, ma ne avrebbero usufruito i trasformatori anche esterni al mondo agricolo quando invece in questo modo i soldi vanno direttamente al produttore del comparto”.

Anche questi temi sono stati affrontati dall’assessore Bandiera durante la video conferenza con la ministra Bellanova. Il bando, in particolare, ha dichiarato, “darà la possibilità ai nostri viticoltori di ottenere un contributo pari a 3.000 euro per ettaro, per quella parte di vigneto che decideranno di destinare alla vendemmia verde, consentendo di ripristinare l’equilibrio tra offerta e domanda sulla filiera vitivinicola per prevenire crisi di mercato”; quanto alla distillazione, l’assessore ha spiegato che “andrebbe a vantaggio, esclusivamente, delle poche Regioni che detengono giacenze maggiori”.

All’interno del panorama nazionale, secondo Coldiretti, quasi quattro cantine italiane su dieci (39%) registrano un deciso calo dell’attività con un pericoloso allarme liquidità che mette a repentaglio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. “A pesare – sottolineano dall’associazione a tutela degli agricoltori – è stata la chiusura forzata della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni dopo il record di 6,4 miliardi di euro nel 2019, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale. Ad essere colpita – continua la Coldiretti – è stata soprattutto la vendita di vini di alta qualità”.

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