Ragusa, problema rifiuti, è scontro in provincia - QdS

Ragusa, problema rifiuti, è scontro in provincia

Stefania Zaccaria

Ragusa, problema rifiuti, è scontro in provincia

mercoledì 14 Ottobre 2020

Dubbi sulla creazione di una società di gestione, è polemica anche in Consiglio comunale. Il presidente della Srr Peppe Cassì è sicuro: “Ribadisco il mio favore alla scelta adottata”

RAGUSA – La possibilità della creazione di una società di scopo per la gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti, di cui ci siamo occupati in questi giorni, sta suscitando non poche polemiche. Oltre ai sindaci dei comuni, anche l’opposizione in Consiglio comunale del comune capoluogo sta avanzando una serie di perplessità invitando la Giunta e, quindi, il sindaco Peppe Cassì a un’attenta riflessione sulla questione.

“È un argomento di grande complessità e di notevole importanza per le ricadute che avrà sul territorio e soprattutto sulla cittadinanza della nostra città oltre che della nostra provincia – hanno evidenziato i consiglieri comunali del Pd, Mario Chiavola e Mario D’Asta – e, proprio per questo motivo, è opportuno che si possano raccogliere le determinazioni di tutti i Comuni interessati, facendoli pronunciare. E lo stesso deve essere fatto in seno al nostro civico consesso, auspicando che possa essere aperto un dibattito, sulla questione, da parte di tutte le forze politiche rappresentate nella massima assise cittadina. Ecco perché non si capisce il motivo di tutta questa fretta da parte del sindaco di Ragusa, nella sua qualità di presidente della Srr, quando, ancora, ad esempio, il Comune più importante del territorio ibleo, dopo Ragusa, ci riferiamo a Vittoria, non ha ancora avuto modo di esprimere un’amministrazione eletta in maniera democratica. Sì, è vero, in un periodo come quello attuale, tra l’altro, non si comprendono le ragioni per cui ci si potrebbe trovare a creare l’ennesimo carrozzone pubblico.

Le scelte legate alla necessità di potere contare su una realtà pubblica o privata devono potere diventare il frutto di reali convenienze per il nostro territorio e questo comporta una riflessione più attenta e ponderata da parte di tutti gli attori in causa”.

Il dibattito che si sta sviluppando è intenso – c’è chi addirittura parla di “nuove assunzioni clientelari” – e il sindaco del comune di Ragusa Peppe Cassì non può non tenerne conto anche se le sue ragioni e quella della Srr che rappresenta sembrano chiare.

“Ribadisco il mio favore alla scelta adottata in assemblea da tutti i sindaci dei Comuni iblei, e con il consenso del Libero Consorzio, sulla base di tre principi – ha sottolineato Cassì -. Una società pubblica supera le lungaggini dei continui processi di affidamento a privati e delle relative scadenze, evitando ricorsi e possibili interruzioni del servizio.

Purtroppo si tratta di un settore a rischio di contaminazione e connivenza criminale e spesso società private che operano nell’ambito sono oggetto di inchieste giudiziarie. Recenti fatti di cronaca sono lì a dimostrarlo. Ogni affidamento contempla un utile a vantaggio del privato, che nel proprio legittimo interesse mira a massimizzare i ricavi. L’utile di una gestione pubblica invece viene suddiviso tra i soci, in questo caso i Comuni, e di conseguenza a cascata sugli utenti.

Non è un caso che la Regione incoraggi questa forma di gestione del servizio rifiuti e praticamente tutti gli impianti pubblici sono attualmente gestiti in house, ad eccezione di quelli ragusani”.

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