Ragusa, sostegno ai produttori di olio - QdS

Ragusa, sostegno ai produttori di olio

Stefania Zaccaria

Ragusa, sostegno ai produttori di olio

martedì 21 Gennaio 2020

A conclusione dell’iniziativa una conferenza nazionale sulle strategie di innovazione. Lanciata l’idea di progettare una piattaforma digitale a servizio dei produttori e dei consumatori

RAGUSA – È stata una conferenza nazionale sulle strategie d’innovazione per la produzione degli oli salutistici a chiudere il progetto “Aristoil – Po Interreg Med 2014-2020”.

L’iniziativa, che ha coinvolto in pieno la provincia iblea, si è conclusa con un evento organizzato dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa e dalla Svimed – Centro euromediterraneo per lo Sviluppo sostenibile, partner del progetto. La conferenza ha registrato la partecipazione di esperti di respiro nazionale ed internazionale in materia di olio d’oliva con interventi mirati agli aspetti salutistici di questo nutrimento d’eccellenza della cucina mediterranea, ai sistemi di analisi sensoriale, di qualità di filiera e di prodotto, nonché ai metodi applicati allo studio delle preferenze del consumatore.

Sono state in particolare le relazioni di Andrea Giomo, docente di analisi sensoriale dell’Università delle Marche e di Raffaele Sacchi, professore ordinario di Industrie agrarie all’Università Federico II di Napoli a illustrare le qualità dell’olio siciliano e l’importanza di concorrere nel mercato.

“C’è bisogno di un grande lavoro corale per non farsi stritolare dalla concorrenza” ha sottolineato Giomo che, affermando la superiorità dell’olio siciliano, ha anche evidenziato che bisogna “farsi trovare pronti alla sfida mondiale dei mercati coniugando reputazione, trasparenza e qualità per migliorare la competitività dell’olio valorizzando le sue proprietà salutistiche e nutrizionali, trasferendo alla filiera le innovazioni tecnologiche frutto della ricerca e applicando nuove tecniche di marketing”.

L’intervento di Raffaele Sacchi è stato centrato invece sulla transdisciplinarità per la risoluzione delle problematiche complesse che caratterizzano il settore olivicolo oleario che in ambito scientifico è concepita “come lo stadio più elevato di integrazione tra discipline in cui le relazioni hanno luogo all’interno di un sistema senza frontiere stabili tra le materie stesse quali le tecnologie alimentari, l’arboricoltura, la chimica degli alimenti, la chimica farmaceutica, l’analisi sensoriale, il marketing e il neuro-marketing, l’economia agraria, le scienze mediche, l’ingegneria meccanica ed informatica, il diritto agrario, agroalimentare e tributario”.

Non potevano poi mancare delle considerazioni sugli effetti salutistici dell’olio evo: è stato il dirigente medico dell’Asp 7 Vito Perremuto a porre l’accento sul fatto che “l’olio nutre e cura”. Sulla mission del progetto Aristoil e sui risultati ottenuti hanno relazionato il coordinatore Giuseppe Cianciolo e Gianna Dimartino del servizio Politiche comunitarie del Libero Consorzio che hanno preannunciato la costituzione del cluster Aristoil nonché “dei prossimi passi del network con la possibilità di progettare una piattaforma a servizio dei produttori e consumatori, come strumento di scambio di know how e a supporto del percorso di indicazione del claim salutistico”.

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