Regione, altra informata di precari, “abbuffata” anche per gli Asu - QdS

Regione, altra informata di precari, “abbuffata” anche per gli Asu

Michele Giuliano

Regione, altra informata di precari, “abbuffata” anche per gli Asu

venerdì 11 Ottobre 2019

In poco più di 5 mila trovano la stabilizzazione grazie al collegato bis approvato dall’Ars. Gli Enti avranno 90 giorni di tempo per completare le procedure per la messa in regola

PALERMO – Un percorso durato anni potrebbe finalmente trovare la strada per la stabilizzazione. Oltre 5 mila precari Asu, che potrebbero essere così impiegati nelle aziende sanitarie o nelle Camere di Commercio, dovrebbero trovare un loro spazio tra le fila degli impiegati regionali.

La norma a loro favore è inserita nel testo del “collegato bis”, approvato all’Ars con 34 voti favorevoli. “Entro il 2020 dovranno essere completate tutte le procedure di stabilizzazione per i lavoratori Asu della Sicilia. La proposta è stata approvata nell’ambito della riscrittura del maxi-emendamento in commissione V. Ora la palla passa all’aula”: ne danno notizia i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro, Valentina Zafarana e Antonio De Luca.

“Si inizia così finalmente – continuano i parlamentari – a tracciare la strada che porterà alla definitiva stabilizzazione di questi lavoratori negli enti locali, dopo 25 anni di lavoro nero legalizzato ai danni di una categoria di precari pubblici da sempre strumentalizzata e usata dalla politica come bancomat di voti in campagna elettorale”.

Con il provvedimento appena adottato dalla commissione e che andrà al vaglio dell’aula, gli enti avranno 90 giorni dall’entrata in vigore dalla legge per completare le procedure di stabilizzazione, anche con fuoriuscite e mobilità verso altri enti. In caso di inadempienza, agli enti si sostituirà direttamente l’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, che procederà con le stabilizzazioni.

Soddisfazione anche da parte dei deputati di altri schieramenti politici. “Abbiamo finalmente messo la parola fine alla vicenda dei precari della pubblica amministrazione – dice Giuseppe Arancio, deputato del Pd -. Il voto positivo dell’Ars all’emendamento che avvia le procedure di stabilizzazione degli Asu e dei dipendenti delle Camere di Commercio è il segno dell’attenzione della politica al mondo del lavoro”.

Tocca adesso agli enti interessati che dovranno avviare l’iter e adottare i piani per gestire la fuoriuscita dei lavoratori dal bacino del precariato. “Sul personale Asu in forza in vari comuni ed enti si compie un importante passo avanti per la stabilizzazione di 5.300 lavoratori – interviene anche Vincenzo Figuccia, deputato Udc all’Assemblea regionale siciliana – Finalmente si supera l’ostacolo finanziario che aveva bloccato la norma nei giorni scorsi grazie alla riscrittura operata dalla V commissione legislativa.

Dall’approvazione e pubblicazione della nuova legge, entro 180 giorni il personale potrà essere assegnato negli Enti che ne faranno richiesta. Si avvia così a conclusione una lunga fase di precariato che, tra l’altro, riguardo agli Asu ha avuto percorsi diversi e discriminatori nel processo di stabilizzazione”.

Un coro unanime di plauso, insomma, per questo provvedimento che, una volta diventato legge insieme alle necessarie assunzioni esterne, potrà dare linfa vitale a quegli enti che cominciano a soffrire dei pensionamenti legati sia alla quota 100 che all’invecchiamento generale del personale.

“Siamo riusciti inoltre a far prendere un impegno formale in commissione all’assessore del Lavoro Antonio Scavone – hanno detto in ultimo i deputati 5S Giovanni Di Caro, Valentina Zafarana e Antonio De Luca – per quanto riguarda il tema della storicizzazione delle somme necessarie per l’impiego del personale, stimato fino al 2039 e per il quale non c’è al momento la necessaria copertura finanziaria”.

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