Rifiuti elettrici ed elettronici, come smaltirli - QdS

Rifiuti elettrici ed elettronici, come smaltirli

Serena Giovanna Grasso

Rifiuti elettrici ed elettronici, come smaltirli

mercoledì 28 Agosto 2019

Unc: possono essere consegnati al rivenditore quando si compra un apparecchio equivalente. Per i grandi negozi vige l’obbligo al ritiro del prodotto non superiore a 25 cm anche senza acquisti

PALERMO – Sette italiani su dieci non sanno dove smaltire i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Grazie alla guida “Dove li butto?” dell’Unione nazionale dei consumatori facciamo un po’ di chiarezza in merito. Ogni anno vengono buttati via circa 13 chilogrammi di Raee a persona, consistenti in computers, cellulari, televisori, lampadine a risparmio energetico, orologi, videogiochi, piccoli e grandi elettrodomestici: in parole povere, tutte le apparecchiature che funzionano con la corrente elettrica.

Secondo il decreto legislativo 49/2014, ovvero l’attuale norma di riferimento in materia, cittadini hanno il compito di tenere i Raee separati dagli altri rifiuti urbani e di consegnarli ai soggetti incaricati della raccolta. I rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche devono effettuare il ritiro gratuito di questa tipologia di rifiuti quando il consumatore acquista un’apparecchiatura equivalente. Mentre quando il rivenditore ha un negozio più grande di 400 metri quadrati è tenuto a ritirare gratuitamente i rifiuti degli apparecchi di piccolissime dimensioni, ovvero non più di 25 centimetri, anche quando il consumatore non compra nulla.

I Comuni i devono mettere a disposizione dei cittadini isole ecologiche e servizi, come il ritiro a domicilio, per la raccolta differenziata dei Raee (le attività à effettuate dai Comuni sono finanziate attraverso le tasse locali). Mentre i produttori sono tenuti ad effettuare il ritiro di questi rifiuti sia dai centri di raccolta comunali che dai negozi e trasportarli agli impianti di trattamento dove i Raee vengono smontati e tritati, separando le materie prime che li compongono: ferro, rame, alluminio, plastica, vetro. Inoltre, in questa fase, vengono smaltite tutte le sostanze inquinanti presenti, evitando che si disperdano nell’ambiente.

La raccolta differenziata dei Raee permette il riciclo: infatti, contengono importanti materie prime (come ferro, alluminio, plastica, rame, ma anche oro e grafite), il cui ricavo da questi rifiuti richiede meno energia e provoca meno sprechi rispetto all’estrazione dalle miniere. Ma allo stesso tempo contengono sostanze inquinanti che possono essere intercettate solo grazie ad un corretto smaltimento.

Prendendo in considerazione lo smartphone, vediamo come quasi la metà dell’apparecchio sia composta da materiali plastici (48,9%); la parte elettronica rappresenta il 16,1% del telefono e può a sua volta contenere sia plastiche sia metalli. Vi sono poi i metalli ferrosi (13,6%), in particolare l’acciaio, e metalli non ferrosi (12,1%), quali alluminio e rame, e infine un 3,4% di materiali pericolosi, contenuti in particolar modo nelle batterie. Se consideriamo solo i materiali plastici e quelli ferrosi e non ferrosi si arriva già ad una percentuale di riciclo superiore al 70%. Ma non è tutto: infatti, anche le schede elettroniche possono essere inviate a fonderie specializzate per recuperarne i materiali, mentre la plastica presente in esse viene di norma valorizzata come fonte energetica.

Per quanto riguarda i materiali vari, gli schermi ad esempio possono essere in parte riciclati e in parte smaltiti, così come i materiali pericolosi: le batterie, in particolare, vengono inviate a strutture specializzate nel loro riciclo e valorizzazione. Dunque, quasi tutti i materiali di un telefono cellulare, se questo viene smaltito nel modo corretto, possono tornare a vivere in altre forme, con tutto vantaggio dell’ambiente.

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