Rinvii e dilazioni fiscali, le Faq dell’Agenzia delle Entrate - QdS

Rinvii e dilazioni fiscali, le Faq dell’Agenzia delle Entrate

Salvatore Forastieri

Rinvii e dilazioni fiscali, le Faq dell’Agenzia delle Entrate

martedì 26 Ottobre 2021

Dl 146/2021, dubbi interpretativi e disposizioni poco chiare: come evitare le “trappole”. A disposizione dei contribuenti termini più lunghi per il pagamento delle cartelle

ROMA – Ne abbiamo parlato qualche giorno fa: lo scorso 21 Ottobre è stato pubblicato nella G.U. n. 252 ed è entrato in vigore il giorno dopo, il D.L. n. 146 avente per oggetto “Misure urgenti in materia economica e fiscale”.

Tra le novità più importanti, la concessione di un termine più lungo (centocinquanta giorni al posto dei consueti sessanta) per il pagamento delle tantissime cartelle di pagamento che arriveranno ai contribuenti a decorrere dal 1^ ottobre scorso e fino al 31 dicembre prossimo, quelle la cui notifica era stata bloccata a causa della pandemia da Covid.

Altra novità, la possibilità per i contribuenti di non decadere dalla “rottamazione ter” e dal “saldo e stralcio” a causa del mancato pagamento delle relative rate. Le rate scadute nel 2020 e nel 2021, infatti, secondo la nuova disposizione, potranno essere pagate, integralmente, entro il 30 novembre 2021.

Ed ancora, l’aumento da 10 a 18 del numero delle rate il cui mancato pagamento determina la perdita della dilazione (in essere alla data dell’8 marzo 2020 e concesse fino al 31 dicembre 2021) ed il conseguente recupero immediato dell’intero debito.

Infine, una “riammissione nei termini”, con pagamento entro il 31 ottobre 2021, delle rate non ancora pagate relative alle dilazioni in essere alla data dell’8 marzo 2020.

Attenzione, però. Disposizioni poco chiare ed ingorghi fiscali che si creano con questo tipo di rinvii (il 30 novembre scadono i termini per secondo acconto Imposte dirette, il pagamento delle rate arretrate 2020 e il ripescaggio rottamazione ter e saldo e stralcio) possono costituire delle grosse trappole per i contribuenti.

In merito, però, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, lo scorso 22 ottobre, ha pubblicato le risposte ad alcune FAQ (Frequently Asked Questions), chiarendo alcuni dei punti sui quali è stata manifestata l’esistenza di dubbi interpretativi.

Intanto, a partire dalla cartelle che saranno notificate a partire dal 1^ gennaio 2022, i termini per pagare, o per ricorrere, non saranno più 150 giorni, ma i consueti sessanta giorni dalla data di notifica.
Ed ancora, per i piani di dilazione accordati a partire dal 1^ gennaio 2022, le rate non pagate che faranno scattare la decadenza non saranno più né 10 né 18, bensì solo cinque.

Con specifico riguardo alle rateizzazioni in periodo di Covid, giova ricordare che, in base alle disposizioni attualmente vigenti, se si tratta di rateizzazioni in essere alla data dell’8 marzo 2020, le rate che causano la decadenza sono 18; per le rateizzazioni concesse dopo l’8 marzo 2020 fino al 31 dicembre 2021, le rate che causano la decadenza sono 10; ed infine per le dilazioni richieste a partire dal 1^ gennaio 2022, le rate che fanno scattare l’immediato recupero dell’intero debito sono le consuete cinque, anche se non consecutive.

Sempre in materia di versamenti delle somme dovute per rateizzazioni non pagate, è utile ricordare pure che per le rate scadute relative alle rateizzazioni concesse dopo l’8 marzo 2010, il termine di pagamento è già scaduto lo scorso 30 settembre 2021. Quelle relative a piani di dilazione in essere alla data dell’8 marzo 2020, invece, come detto in precedenza, vanno pagate entro il 31 ottobre 2021.

Per non cadere in errore, comunque, è sempre utile consultare le Faq pubblicate nel sito dell’Ader (Agenzia Entrate Riscossione) che, come è noto, dal 1^ ottobre scorso, assorbendo Riscossione Sicilia spa, ha competenza anche per l’attività di riscossione coattiva nella nostra Isola.

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