Riscatto laurea, Inps estende la platea dei soggetti beneficiari - QdS

Riscatto laurea, Inps estende la platea dei soggetti beneficiari

Serena Giovanna Grasso

Riscatto laurea, Inps estende la platea dei soggetti beneficiari

giovedì 06 Febbraio 2020

Con circolare 6/20, la formula si applica anche agli anni del percorso universitario precedenti il 1996. Ogni contribuente ha la possibilità di riscattare fino a 5 anni, esclusi i periodi fuori corso

PALERMO – Grazie ai chiarimenti forniti dalla circolare Inps numero 6 dello scorso 22 gennaio, viene estesa la platea dei soggetti che possono beneficiare del riscatto agevolato della laurea, finalizzato all’anticipo della pensione. In particolare, l’Istituto nazionale di previdenza sociale si riferisce al decreto Legge 4/2019, che aveva introdotto la possibilità di riscattare secondo modalità agevolate il percorso universitario situato almeno in parte in anni a partire dal 1996. Per un percorso universitario praticato negli anni 1994-1997, l’orientamento prevalente, in assenza della recente circolare Inps, era quello di considerare oggetto di riscatto agevolato solo gli anni 1996 e 1997.

Ora, invece, la circolare dell’Inps ha chiarito che il riscatto agevolato può includere anche gli anni precedenti al 1996, a patto che il corso di studi sia situato almeno in parte della sua durata legale nell’anno 1996. Dunque, riprendendo il nostro esempio, saranno oggetto di riscatto agevolato tutti gli anni universitari compresi tra il 1994 e il 1997.

Con il riscatto agevolato, ogni contribuente ha la possibilità di riscattare fino a cinque anni universitari, anche non consecutivi, pagando circa 5.200 euro per ogni anno che si intende riscattare, o in singola soluzione o in 120 rate mensili. I lavoratori che hanno maturato tra i 15 e i 18 anni di contributi al 1995 devono, però, optare per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, purché abbiano almeno cinque anni di contributi versati con questo sistema.

Ad essere interessati dal nuovo chiarimento sul “riscatto light” sono tutti coloro che hanno conseguito un diploma di laurea (o titolo equiparato), sia che siano in attività sia che siano disoccupati. Esattamente come accadeva nel caso di riscatto ordinario, restano esclusi tutti gli anni fuori corso. Per accedere al riscatto agevolato, il richiedente deve essere iscritto a una delle gestioni Inps con almeno un contributo versato (sono esclusi tutti coloro che hanno versato contributi esclusivamente nelle casse professionali). Sono esclusi quegli anni in cui lo studente-lavoratore abbia versato contributi, cioè gli anni già sottoposti a contribuzione.

Sicuramente adottare la forma di riscatto agevolato è notevolmente conveniente: infatti, risulta evidente dal confronto del costo fisso del riscatto agevolato (5.260 euro) con l’importo che si ottiene moltiplicando l’aliquota di computo dell’Ivs (Invalidità, vecchiaia e superstiti), pari circa al 33-34% applicata all’imponibile degli ultimi dodici mesi precedenti la richiesta di riscatto. Quindi, su una retribuzione lorda pari a 32.170 euro, il riscatto annuo ordinario viene a costare circa 10.600 euro, più del doppio rispetto al riscatto agevolato versato in misura fissa.

La forma di riscatto agevolato nel corso del 2019 avrebbe dato slancio alle richieste per il recupero di anni e contributi ai fini pensionistici. Infatti, secondo l’ultimo bilancio Inps, lo scorso anno sono arrivate quasi 70 mila domande di riscatto laurea, di cui esattamente la metà per riscatto agevolato (35 mila), 29 mila per quello ordinario e 5 mila per la pace contributiva.

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