Ristorazione iblea in crisi tra rincari e Covid - QdS

Ristorazione iblea in crisi tra rincari e Covid

Stefania Zaccaria

Ristorazione iblea in crisi tra rincari e Covid

giovedì 20 Gennaio 2022

Quarantene e contagi stanno svuotando le città mentre salgono i costi delle materie prime: il settore rischia il collasso. Le associazioni di categoria chiedono un tavolo di confronto

RAGUSA – La nuova ondata di Covid19 è stata la più invasiva nella provincia iblea. I casi, infatti, si sono moltiplicati e diffusi a macchia d’olio, costringendo a casa migliaia di persone.

Sia per casi di positività che per quarantene obbligatorie, le città si sono praticamente svuotate e a pagarne le spese è ancora una volta il settore della ristorazione.

A Pozzallo, soprattutto, la Confcommercio ha riscontrato una situazione preoccupante tra i titolari di bar, ristoranti, pub e attività commerciali.

“Dopo una serie di incontri – hanno sottolineato il delegato Fipe Pozzallo Daniele Agosta e il presidente Confcommercio Pozzallo, Giuseppe Cassisi – emerge una situazione di sfiducia che pervade i titolari delle aziende. Da un lato, infatti, non arrivano i perentori supporti economici da parte delle istituzioni nazionali, regionali e locali. Dall’altro, si prende atto che i rincari delle bollette energetiche aggravano la crisi e contribuiscono alla corsa degli aumenti delle materie prime. A fronte di tutto ciò, i locali restano deserti o quasi vuoti per l’allarmismo epidemiologico. Il clima surreale che da più parti si respira fa aumentare la preoccupazione e l’incertezza per il futuro. Siamo alla frutta. Ed esprimiamo tutta la nostra disillusione rispetto a una ripartenza che, di fatto, è stata troncata sul nascere”.

La questione è diffusa comunque in tutta la provincia: anche il presidente provinciale Confcommercio Ragusa Gianluca Manenti ha evidenziato che “la situazione è molto complessa – ha aggiunto -. Quelli che stiamo registrando sono i primi segnali di una problematica più vasta che riguarda tutti da vicino. Non possiamo più fare finta di niente. E chiediamo che tali questioni, che rischiano di mettere a repentaglio il rilancio di numerose attività commerciali, siano subito prese in esame”.

Dello stesso parere anche Confimprese iblea. “È reale pensare che stiamo facendo il 70 per cento in meno di incassi con costi sempre più alti – ha detto il presidente provinciale di Confimprese iblea, Pippo Occhipinti – Non possiamo lasciare le imprese al loro destino. A causa della pandemia, in Italia, hanno chiuso ben 45 mila imprese del settore. Adesso bisogna agire e bisogna farlo subito. L’invito lo rivolgiamo a tutte le Amministrazioni comunali della provincia a sostenere le imprese”.

La richiesta avanzata dalle associazioni di categoria alle Amministrazioni comunali è quella di istituire un tavolo di confronto con le forze sociali e produttive, sia per discutere della proroga della Tosap per tutto il 2022, per la riduzione della Tari.

Interventi urgenti, insomma, per aiutare uno dei comparti più danneggiati da questa pandemia.

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