Rinvenute preziosissime testimonianze archeologiche. Nuccio Di Paola, grillino nato proprio a Gela, difende il territorio dichiarando che Musumeci non fa nulla al di là degli annunci “Da Musumeci annunci spot ma niente risorse”
PALERMO – È polemica tra il M5s e il Presidente della Regione, Nello Musumeci, sulla tutela e la conservazione dei beni archeologici. In particolare, il riferimento è al ritrovamento di un sarcofago con uno scheletro integro, in un’area che si prospetta essere una necropoli greca, avvenuto durante gli scavi per la fibra ottica a Gela. Nuccio Di Paola, grillino nato proprio a Gela, difende il territorio dichiarando che Musumeci non fa nulla al di là degli annunci: “Musumeci parla e basta. Non c’è un euro per l’archeologia – ha detto -. A Gela vengono rinvenute preziosissime testimonianze archeologiche, il presidente Musumeci esulta e fa grandi annunci, ma poi non si muove una foglia per la concreta valorizzazione del patrimonio culturale. Al di là delle belle parole del momento, Gela ha bisogno di finanziamenti, campagne di scavi e interventi successivi ai ritrovamenti. Non c’è nulla di tutto questo, nessun atto concreto”.
Il deputato grillino lamenta il fatto che nel bilancio della Regione non sia stato stanziato nemmeno un centesimo per la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici di Gela, che ha un museo archeologico ancora in attesa di essere aperto al pubblico.
Di Paola denuncia che proprio alla città di Gela sono stati “scippati” 33 milioni di euro del Patto del Sud e che sono stati stornati in altre aree della Sicilia. Per Di Paola, di quei soldi bisognerebbe destinarne almeno una parte in favore dell’archeologia. “Non ci risulta che ce ne sia la minima intenzione. Ecco perché – conclude Di Paola – gli annunci spot di Musumeci e i comunicati stampa dai toni trionfalistici sono ormai un buco nell’acqua persino per i creduloni. La gente di Gela non ne può più di sapere che nuovi gioielli di un meraviglioso passato emergeranno ancora, per poi tornare nel fango, e non è un modo di dire. Si tratta di una vergognosa realtà”.