Rivoluzione infrastrutturale per tutta l’area taorminese - QdS

Rivoluzione infrastrutturale per tutta l’area taorminese

Massimo Mobilia

Rivoluzione infrastrutturale per tutta l’area taorminese

martedì 23 Marzo 2021

La possibilità di sfruttare le opportunità messe in campo con il Recovery Plan ha fatto nascere nuove prospettive per tutto il comprensorio, accrescendo le potenzialità di sviluppo turistico

MESSINA – Sul tavolo del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, il comprensorio di Taormina rimane al centro di importantissimi investimenti infrastrutturali, che andranno ad attingere proprio dalle eccezionali risorse del Recovery Fund, messe in campo dall’Unione europea. In questi giorni si è tornato a parlare, infatti, del collegamento stradale veloce tra la costa ionica e quella tirrenica della provincia messinese, che partirebbe proprio dalla Perla dello Ionio per giungere fino a Patti. È stato il governatore regionale, Nello Musumeci – incontrando a Palazzo d’Orleans alcuni sindaci dei paesi nebroidei interessati al collegamento – a ritenere l’opera strategica e da realizzare presto per decongestionare il flusso veicolare verso Messina e valorizzare l’intera valle dell’Alcantara.

Di questa superstrada trasversale se ne parla dagli anni Ottanta, quando si era arrivati all’approvazione di un progetto simile tra le città di Barcellona Pozzo di Gotto e Giardini Naxos. Un’intervalliva, appunto, che portò anche alla realizzazione dei primi due lotti, sul versante tirrenico, e che vede un terzo lotto già ammesso a finanziamento nelle risorse del Patto per il Sud destinate alla Città Metropolitana di Messina. Si tratta quindi di far convergere adesso i due progetti, partendo appunto da Patti, e integrandoli nel tratto finale da Francavilla di Sicilia fino a Taormina.

L’obiettivo dichiarato è quello di sfruttare l’occasione, più unica che rara, delle somme in fase di stanziamento nel Recovery Plan. Dovesse sfuggire questa opportunità, la Regione siciliana si è impegnata a inserire il progetto nei fondi della prossima programmazione comunitaria europea.

Tra le infrastrutture da realizzare o completare con le risorse del Recovery Plan vi è poi invece la modernizzazione della rete ferroviaria nazionale, soprattutto al Sud e nelle Isole. E in questo gruppo di opere rientra sicuramente il megaprogetto di completamento del raddoppio ferroviario Messina-Catania, nel tratto mancante tra Giampilieri e Fiumfreddo, in cui Taormina rappresenterà uno snodo centrale con la realizzazione di due stazioni totalmente nuove. Un’opera che è già arrivata alla fase di assegnazione dei lavori e che, in questi stessi giorni, ha visto l’aggiudicazione esecutiva del lotto Taormina-Giampilieri al gruppo edile Webuild (ex Impregilo), in un consorzio che vede anche la partecipazione per un terzo del gruppo Pizzarotti. Un progetto del valore di 1 miliardo di euro che la capitale del turismo siciliano ha accolto sin dall’inizio con spirito favorevole, con il sindaco, Mario Bolognari, che non ha esitato nel definirla per Taormina “l’opera del secolo”.

Quando i lavori della rete ferroviaria saranno ultimati, si impiegherà infatti poco più di mezz’ora per raggiungere direttamente l’aeroporto catanese di Fontanarossa, dove nel frattempo è già stata aperta la nuova stazione. Una rivoluzione in termini viari per il turismo taorminese, anche grazie allo scalo che sorgerà direttamente sotto il centro storico del paese, da realizzare a circa sessanta metri di profondità nell’attuale zona di sosta denominata Madonnina. Attraverso un sistema di ascensori e tapis roulant, i viaggiatori potranno così raggiungere, in brevissimo tempo, il sovrastante parcheggio Lumbi e da lì scegliere il modo più congeniale per raggiungere le altre vie, se attraverso gli autobus di linea o tramite gli ulteriori ascensori che Rfi si è impegnata a realizzare, tra le opere compensative, insieme al Comune, per avvicinare ancor di più lo scalo ferroviario al centro cittadino.

Twitter: @MassimoMobilia

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