Sanità: Ismett, 20 anni fa il primo trapianto fegato a Palermo - QdS

Sanità: Ismett, 20 anni fa il primo trapianto fegato a Palermo

redazione

Sanità: Ismett, 20 anni fa il primo trapianto fegato a Palermo

venerdì 12 Luglio 2019

Eccellenza nata da partenariato tra l’Upmc di Pittsburgh e la Regione siciliana. L’8% dei pazienti curati nel 2018 viene da fuori Sicilia o da altri Paesi

PALERMO – Sono 2.197, dei quali 245 pediatrici (dati al 30 maggio scorso) i trapianti eseguiti dall’Ismett – Istituto Mediterraneo Trapianti e Terapie ad alta specializzazione – da luglio del 1999, di cui ben 1.227 sono gli interventi di trapianto di fegato. L’8 per cento dei pazienti curati nel 2018, viene da fuori regione o da altri Paesi.

I dati sono emersi ieri nel corso della celebrazione dei 20 anni della fondazione dell’Istituto a Palermo che prevede una due giorni dal tema “Immaginando il futuro del trapianto di fegato”.

Presenti, il ceo di Ismett Angelo Luca, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, l’arcivescovo Corrado Lorefice; con gli interventi di Camillo Ricordi, presidente Ismett, di Alessandro Padova, presidente Ri.Med., di Bruno Gridelli, managing director Umpc Italy, di Jeffrey Romoff, presidente Upmc, del presidente della Regione Nello Musumeci, di Lewis Eiserberg, ambasciatore Usa in Italia, e del ministro per la Salute Giulia Grillo.

In una calda giornata di luglio di 20 anni fa, veniva portato a termine nell’Istituto Mediterraneo Trapianti (Ismett) il primo trapianto di fegato della Sicilia, un evento che ha cambiato il volto della sanità siciliana, dando una nuova speranza ai pazienti affetti da insufficienze terminali d’organo.0

In Sicilia e in tutto il Sud Italia – fino alla nascita dell’Ismett – non esisteva, infatti, nemmeno un istituto attivo nel settore del trapianto di fegato, fatto che imponeva a medici e pazienti una scelta tra la morte certa o il tentativo di un “viaggio della speranza” fuori dalla propria regione o addirittura all’estero.

“La necessità di superare il divario tra Nord e Sud è un tema sul quale mi sono spesso pronunciata”. Lo afferma in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. “Eccellenze come l’Ismett dimostrano che superare questo divario è possibile: – aggiunge – e dal momento che Palermo è la città in cui sono nata e cresciuta, sono orgogliosa e felice che proprio dalla mia città arrivi questo formidabile esempio. Fino a qualche decennio fa, circolava una battuta crudele secondo cui il miglior medico dei siciliani erano le compagnie di aviazione”.

“Oggi, grazie a realtà come l’Ismett, non solo i pazienti siciliani che hanno bisogno di un trapianto e di terapie di alta specializzazione possono essere curati nel migliore dei modi senza essere costretti a lasciare la loro regione, ma – conclude – cominciano ad arrivare pazienti anche da altre regioni e altri paesi”.

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