Sanremo 2022, De Natale pizzaiolo siciliano al Festival, "Come riconoscere una buona pizza" - QdS

Sanremo 2022, De Natale pizzaiolo siciliano al Festival, “Come riconoscere una buona pizza”

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Sanremo 2022, De Natale pizzaiolo siciliano al Festival, “Come riconoscere una buona pizza”

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mercoledì 12 Gennaio 2022

L'intervista ad Alessandro De Natale, pizzaiolo fiumefreddese scelto per Casa Sanremo 2022. Ecco come è iniziata la sua passione per la pizza.

È Alessandro De Natale il primo pizzaiolo fiumefreddese che porterà la sua esperienza alla corte di Casa Sanremo 2022 dall’1 al 5 febbraio prossimo in concomitanza con la 72° edizione del Festival della canzone italiana.
Casa Sanremo è un luogo di aggregazione dove i protagonisti della kermesse canora possono incontrarsi e confrontarsi. Al suo interno, tante iniziative ed eventi e anche la possibilità di gustare una pizza.

Chi è Alessandro De Natale

Classe ‘88, originario di Fiumefreddo di Sicilia, Alessandro De Natale è nel team di 40 pizzaioli scelti per preparare pizze a Casa Sanremo.
Un’opportunità che premia la dedizione, la fatica, la determinazione e l’entusiasmo del giovane fiumefreddese che alle spalle vanta dieci anni di esperienza.

Maggiore di tre fratelli, Alessandro De Natale oggi è titolare dell’omonima azienda di famiglia, nata nel 1989, conosciuta in tutta la zona ionica Etnea come gastronomia, polleria, ristorante e pizzeria.
Alessandro ha preso le redini della pizzeria, prima regno del padre Angelo, e ha deciso di seguire le sue orme. Oggi l’azienda De Natale dà lavoro a dieci dipendenti che aumentano nel periodo estivo.

“Io non vedo l’ora di stare lì. È stato del tutto inaspettato. Inizio l’anno con una bella notizia – dice con umiltà e orgoglio Alessandro De Natale su questa importante occasione – Casa Sanremo è una delle più grandi opportunità che mi si potevano presentare, soprattuto dopo quasi due anni di pandemia. So che mi servirà questa esperienza per mettermi a confronto con i miei colleghi e tornare al mio lavoro con nuovi spunti”.

Per l’intervista lo raggiungo nel suo locale. Tra i tavoli deserti e alla presenza della moglie Elisa, sua compagna di vita e spalla, il giovane fiumefreddese svela che pizzaiolo è e anche qualcosa di più.

Come sei stato scelto?

“Chi si occupa di Casa Sanremo va alla ricerca di ragazzi volenterosi e con prospettive future. Non c’è stata nessuna selezione: sono stato contattato direttamente. Mi è stato proposto di partecipare e ho accettato.

Ad occuparsi della selezione quest’anno sono stati Carmelo Pistritto ed Enzo Piedimonte che ringrazio. Sono stato inserito all’interno di un gruppo composto da circa 40 colleghi. Siamo un team: i pizzaioli scelti provengono da varie regioni. Oltre me, dalla Sicilia vi sarà anche l’amico e collega Corrado Bombaci e altri colleghi di Siracusa, Gela e Avola”.

Sai già cosa farai in quei giorni sanremesi in veste di pizzaiolo?

“Ancora non c’è nulla di definito. Ho appreso che gli organizzatori stanno formando dei gruppi e lavoreremo a squadre. Saremo divisi in gruppi da cinque o sei persone. Ci occuperemo di cucinare le pizze per i protagonisti della kermesse e anche per gli addetti ai lavori”.

Essere a Casa Sanremo è uno dei traguardi del tuo percorso da pizzaiolo, ma quando è cominciato tutto?

“Dopo il diploma, a 18 anni decido di iscrivermi all’università perché volevo affiancare alla parte pratica anche quella teorica. Fatalità volle che in quel periodo mio padre ha dovuto assentarsi dal lavoro per mesi.

Lì è scattata la scintilla. Non bastava la teoria, era tempo di mettermi con le mani in pasta.
Ho iniziato a seguire dei corsi. Già dopo il primo, ho preso in mano la pizzeria di mio padre. Vi è stata una crescita, ma non mi bastava. Ho voluto migliorarmi con un corso da Istruttore pizzaiolo e con altri corsi per perfezionarmi”.

Sembra proprio che nella difficoltà, non conosci resa…

“Quando si dice ‘prendere dai momenti negativi, gli spunti giusti per creare qualcosa di positivo’, questo è stato il mio caso. Non avevo alcuna intenzione di distruggere ciò che i miei genitori avevano creato. Ho avuto una presa di coscienza e mi sono dato da fare”.

Il primo approccio con il lievito e la farina?

“Avendo un’attività di famiglia, sin da bambino mi piaceva giocare e mettermi in gioco. Mi incuriosiva molto che l’unione di acqua, lievito, farina e sale diventavano poi pizza, pane e tanto altro”.

Adesso cosa ti piace del mondo del pizzaiolo?

“Il fatto che non mi annoia mai. Il mondo della pizza ti sorprende sempre. Anche da un errore, riesci a trarne insegnamento. In più, non c’è mai fine al miglioramento. Ho visto su me stesso che, anno dopo anno, sono cresciuto in questo lavoro.
Ciò che mi piace, inoltre, è il risultato finale. Mi spiego meglio. Alcune sere, i complimenti e i ringraziamenti dei clienti in sala sono le soddisfazioni più grandi del mio lavoro.
A ciò aggiungo lo studio delle farine, la metodologia diversa di impasto e la selezione dei prodotti sempre più accurata”.

Oggi si fa un gran parlare di innovazione e sperimentazione rispettando la tradizione anche nel settore dei lievitati. Qual è la tua visione?

“Per me c’è un uso scorretto di questi termini. Oggi si sente parlare di innovazione e tradizione contemporaneamente. Il concetto è molto più ampio.

Per quanto mi riguarda, la pizza deve rimanere tradizione“.

Hai usato l’espressione “buona pizza”: da cosa si riconosce?

“Prima di tutto la digeribilità, un aspetto sottolineato spesso anche dai clienti. Ma non è il solo. Una buona pizza si riconosce da una giusta maturazione-lievitazione, quindi un’ottima digeribilità, scioglievolezza in bocca e friabilità.

Personalmente sono maniacale sulla scelta dei prodotti. Porto avanti uno degli insegnamenti più importanti dei miei genitori su questo lavoro ossia prediligo la qualità a scapito di qualche investimento in più o del costo maggiorato delle pizze. Il benessere, l’appagamento e il rispetto dei clienti sono al primo posto per me”.

A proposito di pizze, a Casa Sanremo 2022 quale pizza ti piacerebbe preparare?

“So che faremo anche degli show cooking. Se sarà possibile, vorrei preparare la mia pizza Mediterranea, un omaggio agli odori e ai sapori della mia Sicilia.

I suoi ingredienti sono: fior di latte, pomodorino semi secco di mia produzione (partendo dal ciliegina fresco che viene in seguito aromatizzato), alici di cetara, mollica atturrata di produzione propria, polvere di finocchietto selvatico, mandorle, pinoli e uva passa.

Sorprende che per il tuo percorso da pizzaiolo hai deciso di rimanere a Fiumefreddo di Sicilia e di portare avanti l’azienda di famiglia con investimenti importanti. Non era scontato: perchè questa scelta?

“Siamo stati criticati per l’allargamento della sala avvenuto nel giugno 2017, ma il tempo e soprattutto i clienti ci hanno premiato. Io ci ho sempre creduto. Oggi i miei clienti non sono solo fiumefreddesi, ma provengono da tutta la zona ionico Etnea e molti sono i turisti italiani e internazionali che fanno tappa da noi. Per me scegliere Fiumefreddo di Sicilia, posto in cui sono nato e cresciuto, è stato un vantaggio”.

Nessun svantaggio?

“Beh, avere un’attività in un paesino non è così semplice. Spesso mi sono sentito sotto osservazione e giudicato ingiustamente. Le critiche che sono arrivate, però, sono state una spinta maggiore a fare bene. Più mi critichi, più io cresco. Non c’è nulla di irrimediabile, si può sempre lavorare e migliorare.

A Casa Sanremo 2022 avrai modo di preparare pizze agli addetti ai lavori ma anche a molti protagonisti della kermesse, compresi gli artisti in gara. Saresti felice di preparare una pizza a chi?

“Purtroppo è stata una delusione sapere che Elodie non ci sarà. È stata una batosta (ndr, sorride). Mi piacerebbe poter far mangiare una mia pizza a Gianni Morandi ma anche ad uno degli artisti della nuova generazione come Sangiovanni“.

Casa Sanremo 2022 è un traguardo, ma non un punto di arrivo: cosa c’è in serbo?

“Spero di prendere spunto da questa esperienza ed imparare ancora di più. Allo stesso tempo, ho degli obiettivi personali che voglio raggiungere. Su questi, però, lascerò parlare i fatti”.

Sandy Sciuto

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