Dalla legalità al lavoro, dalla burocrazia alla salute: le priorità del nuovo presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
No ai tuttologi, si ai politici esperti nel nuovo Governo siciliano. Questa, almeno, è la volontà di Renato Schifani, neo presidente della Regione Siciliana.
Il candidato del centrodestra, vincitore delle elezioni, dovrà garantire un nuovo Governo regionale – efficiente e pronto ad affrontare le emergenze e le urgenze isolane – nel minor tempo possibile. Schifani ha parlato dei suoi progetti e delle priorità della nuova amministrazione in un intervento su TgR Sicilia.
Schifani a Tgr Sicilia: “No ad assessori tuttologi”
Gli occhi dell’Italia sono puntati non solo su Giorgia Meloni – che potrebbe diventare la prima premier donna in Italia dopo la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni – ma anche su Renato Schifani, che in un momento storico delicato avrà il compito di guidare un’isola come la Sicilia, meravigliosa ma storicamente segnata da emergenze e problemi.
“La giunta sarò composta da assessori politici esperti nelle materie che saranno chiamati a gestire, non accetterò assessori tuttologi. Dobbiamo partire subito. Ho bisogno di 12 assessori che all’indomani dell’insediamento sappiano cosa fare e dove dirigersi”. Queste sono state le parole di Schifani durante l’intervista.
Sanità, lavoro, antimafia: le priorità in Sicilia
Nel corso della sua intervista per TgR Sicilia, Schifani ha elencato anche le priorità del suo programma per l’isola: tra queste figurano sanità, lavoro e riforma della burocrazia.
“La sanità è un tema sensibile e ho scoperto essere molto ambita da parte dei partiti. Io mi sbatterò perché vengano ridotte le liste d’attesa: è uno scandalo. È impossibile che il cittadino debba aspettare mesi per una tac o una risonanza presso una struttura pubblica. E se dovessi verificare che una tac presso il servizio sanitario convenzionato privato dovesse costare meno, lavoreremo per amplificare questa possibilità. Guarderò senza riserve perché il problema va risolto”, ha detto il neo governatore siciliano.
Sul lavoro e la burocrazia, poi, ha aggiunto: “La mia priorità assoluta è dare lavoro ai giovani che si crea attraendo investimenti e facilitandoli attraverso procedure burocratiche snelle. Durante la mia campagna elettorale ho incontrato tutti i corpi intermedi e il denominatore comune è stato: la Regione è bloccata, è paralizzata da un sistema che quasi respinge chi vuole venire a investire e portare lavoro in Sicilia. Il mio primo impegno sarà semplificare e allo stesso tempo dare un segnale forte alla burocrazia che deve decidere e deve assumersi le proprie responsabilità”.
Il Comitato di vigilanza antimafia in Sicilia
Anche la legalità sembra rientrare nel programma di Renato Schifani per la Sicilia. “Il Comitato di vigilanza fungerà anche da deterrente per la mafia. Sapere che c’è un organismo in più, non istituzionale ma creato da tre grandi esperti – non ho ancora i nomi in testa ma penso a un ex magistrato, un ex prefetto, un ex comandante della Guardia di finanza – sarà da un lato un deterrente e dall’altro un metodo incisivo per verificare le infiltrazioni della mafia che non ha colore politico Un segnale chiaro nei confronti della criminalità organizzata: c’è un grande occhio che osserva”.
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