Scuola, il Coronavirus evidenzia le storture - QdS

Scuola, il Coronavirus evidenzia le storture

Lucia Russo

Scuola, il Coronavirus evidenzia le storture

mercoledì 04 Marzo 2020

Gioie e dolori ai tempi dell’autonomia scolastica

Ai tempi del Coronavirus, non si può parlare della scuola vista da scuola senza considerare quello che sta succedendo tra i banchi. Banchi le cui superfici sono perfettamente pulite e disinfettate ogni mattina, altri banchi, invece, che non vengono disinfettati da giorni e se l’alunno, colto da preoccupazione, chiede al bidello del piano un disinfettante, riceve la risposta che non ci sono disinfettanti a scuola, perché le pulizie vengono fatte da una ditta esterna. Sì, è così: la scuola, più di altri servizi essenziali nel nostro Paese, mostra enormi disparità di trattamento. Non solo da Regione a Regione, ma anche nella stessa città.

Gioie e dolori ai tempi dell’autonomia scolastica, adottata con DPR 275/99 e con la riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001, per cui lo Stato ha competenza legislativa esclusiva nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, e definisce le norme generali sull’Istruzione, materia per la quale le Regioni possono esercitare la potestà legislativa concorrente, fatta salva l’autonomia delle Istituzioni scolastiche, che elaborano il Piano triennale dell’offerta formativa (commi 2 e 3 dell’art. 117 della Costituzione).

E così succede che in alcune regioni la pulizia delle scuole è affidata a ditte esterne, in altre sono gli stessi collaboratori scolastici che, appena suona la campanella, provvedono con sollecitudine a disinfettare bene ogni giorno. Non perché c’è l’allarme Coronavirus, ma perché il personale Ata è bene addestrato e controllato nello svolgimento del servizio. Lì dove tale sollecitudine manca, sappiamo anche di genitori che si autotassano per comprare disinfettanti e carta igienica, nonostante il contributo annuale versato alla scuola che arriva persino a 80 euro.

Come si può parlare della didattica a distanza in situazioni eccezionali, se nella normalità mancano le condizioni minime essenziali, come la pulizia dei locali o la garanzia del rispetto del divieto di fumo?

Twitter: @LRussoQdS

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