Le parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri anche su Green pass, Sputnik e terza dose
“Siamo con il virus messo all’angolo e abbiamo quasi vinto completamente la guerra. Ovviamente come tutte le guerre non ci può essere una data di fine certa. Difficilmente avremo l’esperienza di mille morti al giorno come abbiamo avuto diversi mesi fa, avremo un virus che continuerà a circolare e si trasformerà da pandemia a endemia nel 2022, senza creare grossi danni a coloro che sono vaccinati”. Lo afferma Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, a Radio Cusano Campus.
“Le vaccinazioni – spiega Sileri – stanno andando molto bene nei Paesi occidentali, ma non è lo stesso in Africa e in Paesi molto popolosi come l’India. Il problema che può cambiare le carte in tavola è la diffusione di un’ulteriore variante più contagiosa. Noi arriveremo ad una buona percentuale di popolazione vaccinata entro ottobre e poi dovremo fare i richiami ma questo deve accadere anche nelle altre aree del mondo”.
Secondo il sottosegretario, “il giro di boa in Italia e in Europa è stato fatto, vivremo il 2022 con degli aggiustamenti, magari con richiami di vaccini più moderni aggiornati alle varianti che girano. Non diciamo baggianate – sottolinea – affermando che lotteremo ancora 5-10 anni contro il covid”.
Quanto alla durata del vaccino, “lo conosciamo da 10 mesi – ha detto Sileri – e per ora gli anticorpi ci sono ancora, verosimilmente dureranno 12-18 mesi, forse anche due anni, lo scopriremo più avanti. Una quota della popolazione può avere una riduzione degli anticorpi dopo 6 mesi, significa che in quelle persone bisognerà fare un richiamo. E’ possibile che ogni anno si debba fare un richiamo come per l’influenza”.
Il vaccino, ha concluso, “non è obbligatorio, ma il virus circolerà con maggiore frequenza nei soggetti più giovani che potranno ammalarsi anche gravemente, sebbene in casi rari, inoltre se in alcune fasce di popolazione il virus circola liberamente si possono generare delle varianti”.
GREEN PASS E SPUTNIK
“Rispetto ai vaccinati – ha aggiunto Sileri – con vaccini non autorizzati in Europa, “credo che debbano essere riconosciuti per il Green pass. Chi vive a San Marino e ha fatto lo Sputnik non può non essere riconosciuto dal Servizio sanitario nazionale. Mi sto battendo per questo”.
“Così come mi sto battendo – ha concluso – per la terza dose. Va organizzata per i pazienti immunodepressi e malati oncologici, così come bisogna trovare una soluzione per i medici e infermieri che hanno fatto per primi i vaccini e che a settembre vedranno scadere il proprio Green pass”.