Giustizia, Anm, "Sospensione attività giudiziaria non urgente" - QdS

Giustizia, Anm, “Sospensione attività giudiziaria non urgente”

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Giustizia, Anm, “Sospensione attività giudiziaria non urgente”

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domenica 28 Marzo 2021

L'Associazione Nazionale dei Magistrati - in assenza di una campagna vaccinale per gli operatori della giustizia - invita tutti i dirigenti degli uffici giudiziari a sospendere le attività non urgenti

“Il Governo considera il servizio giustizia con carattere di minore priorità rispetto ad altri servizi essenziali già sottoposti a vaccinazione, tanto da non ritenere doveroso rafforzare le condizioni che ne consentano la prosecuzione senza l’esposizione a pericolo per gli operatori”.

Lo scrive l’ANM che invita i dirigenti degli uffici giudiziari, “ove dovessero inspiegabilmente mancare interventi normativi volti alla limitazione dell’attività giudiziaria“, “ad adottare misure organizzative per rallentare immediatamente tutte le attività senza escludere, nei casi più estremi, la sospensione dell’attività giudiziaria non urgente“.

La Giunta: “Un anno fa, con la stessa situazione epidemica, fu sospesa l’attività giudiziaria”

“E’ notizia di questi giorni – fa notare la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati che il Governo prorogherà le misure più rigide di contenimento del rischio del contagio, mantenendo la chiusura degli esercizi commerciali sulla quasi totalità del territorio nazionale e la vigenza di forti restrizioni alla libertà di circolazione dei cittadini. L’attuale situazione epidemica non differisce molto da quella di un anno fa ed è semmai aggravata dal fatto che la diffusione del virus e il livello di saturazione degli ospedali colpiscono oggi drammaticamente tutto il territorio italiano”.

Tuttavia, prosegue l’Anm, “mentre un anno fa era stata disposta la temporanea sospensione dell’attività giudiziaria (ad eccezione di poche tipologie di procedimenti urgenti), attualmente negli uffici giudiziari di tutta Italia si continua a lavorare con le stesse modalità e con gli stessi ritmi del periodo antecedente la pandemia, con l’unico precario e insoddisfacente meccanismo di cautela costituito dalla disciplina emergenziale, che peraltro, seppure limitata ad alcune attività processuali e sostanzialmente insufficiente soprattutto per il settore penale, non risulta neppure prorogata benché ne sia prossima la scadenza”.

Vaccini, il comparto giustizia non è tra priorità

“Il nuovo Piano strategico vaccinale, modificando le Linee Guida approvate dal Parlamento nel dicembre 2020, non prevede più, tra i gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria, i lavoratori del comparto giustizia. Il Governo considera, dunque, il servizio giustizia con carattere di minore priorità rispetto ad altri servizi essenziali già sottoposti a vaccinazione, tanto da non ritenere doveroso rafforzare le condizioni che ne consentano la prosecuzione senza l’esposizione a pericolo per gli operatori”.

La decisione, fa notare l’Associazione nazionale magistrati, “oltre a destare disagio e sconcerto per la totale sottovalutazione dell’essenziale ed improcrastinabile servizio giustizia, appare in assoluta antitesi con gli obiettivi di riduzione dei tempi dei processi imposti dall’Unione Europea e richiamati dalla Ministra Cartabia nelle linee programmatiche esposte recentemente al Parlamento. Questo perché l’esclusione del comparto giustizia dalla programmazione vaccinale, specie in un momento di grave recrudescenza dell’emergenza pandemica, imporrà fin da subito il sensibile rallentamento di tutte le attività giudiziarie che devono essere necessariamente svolte in presenza, donde l’inevitabile allungamento dei tempi di definizione dei processi”.

Di qui, “ove dovessero inspiegabilmente mancare interventi normativi – che l’elevato e prevedibile numero di contagi e di vittime tra gli operatori di giustizia impongono -volti alla limitazione dell’attività giudiziaria sull’intero territorio nazionale”, l’invito dell’ Associazione nazionale magistrati ai dirigenti degli uffici giudiziari, “con la sollecitudine che la gravità del momento richiede, ad adottare, a tutela della salute, energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici, senza escludere, nei casi più estremi, anche la sospensione dell’attività giudiziaria non urgente“.

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